Inchiesta Stati, fissata l'udienza preliminare

Presunta corruzione nella ricostruzione post-terremoto, sono imputate cinque persone

AVEZZANO. È stata fissata per il 17 gennaio prossimo l'udienza preliminare per i presunti casi di corruzione legati alla ricostruzione post-terremoto. Compariranno davanti al gup dell'Aquila, Giuseppe Romano Gargarella, gli imputati Ezio Stati, sua figlia Daniela, il genero Marco Buzzelli, Sabatino Stornelli e Vincenzo Angeloni. Per tutti il pm Maria Antonietta Picardi chiede il processo per corruzione in concorso.

Secondo il capo di imputazione riportato nell'avviso di conclusione delle indagini nei confronti dei cinque, la Pm Picardi ha chiesto il rinvio a giudizio in quanto, in concorso tra di loro, ognuno nella loro qualità e funzione, avrebbero ottenuto un indebito compenso per l'attività illecita perseguita. Daniela Stati, all'epoca dei fatti, avrebbe agito in qualità di assessore regionale all'Ambiente, attraverso la fattiva partecipazione del padre Ezio e dell'allora convivente Marco Buzzelli (nel frattempo i due si sono sposati). Gli altri due - Vincenzo Angeloni e Sabatino Stornelli - si sarebbero mossi rispettivamente quale referente delle società Valle del Giovenco e Auxilium Tech, il primo, e come amministratore delegato di Selex Se.Ma spa e presidente della società Valle del Giovenco, il secondo. La Stati avrebbe ottenuto un diamante del valore di circa 15mila euro, come attestato da un perito della procura della Repubblica dell'Aquila. Per Buzzelli ci sarebbe stata la nomina a consulente della Selex per la quale avrebbe percepito 18mila euro, la cessione a titolo gratuita di un'Audi A4 oltre al denaro ricavato dalla vendita di un'altra auto di sua proprietà corrispondente a 28mila euro. A Ezio Stati viene contestata la regalia di un televisore 40 pollici e di un telefono I-phone donato da Angeloni la sera della festa di Natale.

A Daniela Stati la Picardi contesta anche l'aver indotto il presidente della Regione, Gianni Chiodi, e Vincenzo Spaziante, funzionario della Protezione civile, ad adoperarsi per la variazione dell'ordinanza del presidente del consiglio, Silvio Berlusconi, al fine di far rientrare tra le società affidatarie di lavori per la ricostruzione anche Abruzzo Engineering, che aveva la partecipazione di Selex per il 30 per cento. Secondo quanto ricostruito dalla Squadra mobile di Pescara il gruppo avrebbe fatto pressioni per fare assegnare ad Abruzzo Engineering una commissione da un milione e mezzo di euro per lavori da eseguire dopo il terremoto del 6 aprile 2009. Gli imputati hanno sempre respinto con fermezza le accuse della Procura e si sono dichiarati estranei ai fatti loro imputati. I due Stati e Buzzelli sono difesi dagli avvocati Alfredo Iacone e Giovanni Aricò. Angeloni e Stornelli sono assistiti dall'avvocato Antonio Milo.

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