Inchiesta sui lavori negli ospedali

Opere assegnate senza gare d'appalto, sequestro di atti alla Asl

AVEZZANO. Irregolarità nelle procedure per l'esecuzione di lavori di ristrutturazioni negli ospedali marsicani. Questa l'ipotesi di reato che ha spinto la Procura di Avezzano a disporre il sequestro di atti nella sede della Asl, in via XX Settembre. Il blitz è stato compiuto dai carabinieri del Nas di Pescara.

I militari hanno portato via faldoni di documenti dagli uffici dell'azienda sanitaria. Carte che si riferirebbero a una serie di procedure per l'assegnazione di lavori. Gli inquirenti mantengono il più stretto riserbo sull'inchiesta. E dopo il sequestro lo stesso direttore generale della Asl Avezzano-Sulmona-L'Aquila, Giancarlo Silveri, ha preferito non fare alcun commento.

I carabinieri del Nas di Pescara, agli ordini del capitano Marcello Sciarappa, hanno agito su disposizione della procura della Repubblica di Avezzano. Le indagini sarebbero partite e a seguito di controlli mirati che i militari del Nucleo antisofisticazioni effettuano periodicamente in tutta la regione.

Proprio nel corso di un controllo ad Avezzano sarebbero emerse delle anomalie sulle quali la magistratura vuole fare chiarezza. L'attenzione degli inquirenti si concentra su lavori che sarebbero stati effettuati in assenza di gare d'appalto nelle strutture ospedaliere che si trovano nella zona della Marsica e della Valle Peligna. Secondo alcune indiscrezioni sarebbero coinvolte ditte che hanno effettuato interventi nel periodo antecedente l'istituzione della Asl unica provinciale. Nessuna gara d'appalto, dunque, ma assegnazioni dirette. Anche per importi considerevoli. Qualche ditta potrebbe essere stata agevolata?

Al momento non ci sono indagati. Il coinvolgimento dei vertici della Asl sarebbe però legato alla verifica della regolarità delle procedure seguite.

In questo contesto riemergono ed assumono nuovi significati alcuni raid vandalici e furti compiuti nei mesi scorsi negli uffici della Asl in via XX Settembre ad Avezzano. In vari uffici sarebbero stati asportati anche documenti ritenuti abbastanza importanti e riservati. Alla luce degli ultimi sviluppi giudiziari non si possono escludere possibili collegamenti tra i vari episodi. La vicenda resta tutta da chiarire e i magistrati sono abbottonatissimi.

Certo è che per la sanità provinciale in generale e quella marso-peligna in particolare il momento non è dei più favorevoli. Restano in sospeso alcuni aspetti fondamentali per la garanzia dei servizi ai cittadini: il futuro degli ospedali periferici, le vertenze delle strutture sanitarie private con il reinserimento lavorativo dei dipendenti, le carenze di organico, le lunghe ed estenuanti attese per esami specialistici. C'è da augurarsi che le inchieste giudiziarie non penalizzino ulteriormente il comprensorio.

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