Droga e materiale sequestrato dalla polizia ai tre marocchini

AVEZZANO

Intercettata centrale dello spaccio, sequestrato oltre un chilo di cocaina. Tre arresti

Due fratelli in carcere e una donna ai domiciliari, tutti di nazionalità marocchina e irregolari sul territorio nazionale

AVEZZANO. Il sequestro di oltre un chilo di cocaina con l’arresto di due fratelli e di una donna, tutti di nazionalità marocchina. E’ il bilancio di una operazione di polizia della squadra anticrimine del commissariato di Avezzano (L’Aquila) ottenuto nel quadro dei controlli di prevenzione anti covid disposti dalla questura dell’Aquila. Gli arrestati sono cittadini irregolari sul territorio nazionale: I.T., 32 anni; O.T., di 33, e Z.E.Y., 42.

Durante un posto di controllo, è stato fermato I.T. , sospettato di attività di spaccio. L’equipaggio ha chiesto l’intervento della squadra anticrimine per procedere a una perquisizione personale, che ha subito portato ai primi risultati: il giovane nascondeva dosi di cocaina confezionate e pronte per la cessione oltre a 700 euro in contanti. La successiva perquisizione domiciliare _  casa di proprietà di un cugino, dove il 32enne dimora con il fratello O.T. e la moglie di quest’ultimo, Z.E.J _ ha consentito di recuperare, nascosti in un armadio, un panetto di cocaina del peso di 640 grammi e altri 450 grammi, già suddivisi in cinque confezioni avvolte nel cellophane, per un totale di 1100 grammi, quantitativo che, se immesso sul mercato nero della droga, avrebbe fruttato oltre 100mila euro.

Nella stanza da letto, sono stati trovati 15mila euro in contanti, somma per la quale nessuno degli extracomunitari è stato in grado di giustificare la provenienza. Trovati anche un bilancino di precisione e del materiale utilizzato per confezionare le dosi di sostanze stupefacenti, tanto che gli agenti coinvolti hanno ritenuto di trovarsi davanti a una vera e propria centrale di spaccio destinata alla piazza di Avezzano e della Marsica. I due fratelli sono stati arrestati e, al termine delle formalità di rito, tradotti nella casa circondariale di Frosinone, mentre la donna è ai arresti domiciliari.

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