Italia coloniale, altri no all’evento. Biondi: «No alla censura di sinistra»

Il sindaco difende l’iniziativa: "La proposta culturale è stata valutata da una commissione di esperti". Ma continuano a piovere le critiche da sinistra
L'AQUILA - Nessun ritiro del patrocinio da parte del Comune. Il sindaco Biondi parla di «censura di sinistra» e difende l’iniziativa. E mentre si aggiungono altri no, dopo la prima presa di posizione di Anpi e Acerbo (segretario nazionale di Rifondazione comunista), gli organizzatori del contestato convegno «L’Italia coloniale. Il colonialismo italiano tra storia e “leggenda nera”» invitano gli avversari politici al dibattito.
OGGI AL PALAZZETTO DEI NOBILI - L’appuntamento è per oggi alle 18 nel Palazzetto dei Nobili di piazza Santa Margherita. Sarà presentato il volume di Alberto Alpozzi, autore della trilogia “Bugie coloniali” dedicata «a sfatare i luoghi comuni sull’epopea degli italiani in Africa», come sostengono gli organizzatori. Per il sindaco Pierluigi Biondi «questa proposta culturale, presentata a seguito di un avviso, è stata valutata da una commissione terza di cui fanno parte esperti dei vari ambiti culturali, tra cui anche docenti. Dunque non è stata una scelta discrezionale dell’amministrazione, ma è l’esito di una procedura a evidenza pubblica, quindi non vedo perché dovrei ritirare il patrocinio e dovrei sostituirmi a degli esperti del settore. E poi, rifiuto categoricamente questa costante attività censoria che un pezzo della sinistra aquilana vorrebbe applicare su ogni iniziativa che anche minimamente si discosta dall’ortodossia di un politicamente corretto radicale che ha la presunzione di dire cosa si può dire e cosa no, cosa è giusto e cosa no, di cosa si può dibattere e di cosa non si può parlare. Come fa dire Hugo Pratt a Corto Maltese “Non sono nessuno per giudicare. So solamente che ho un’antipatia innata per i censori”».
C’È CHI DICE NO - La consigliera comunale Simona Giannangeli (L’Aquila coraggiosa) va all’attacco dei «rappresentanti di quel pensiero ancora molto attuale che esalta e rivendica la vergogna del colonialismo italiano». E aggiunge: «Contando guerre, rastrellamenti, esecuzioni, deportazioni e internamento nei campi di concentramento sono attribuibili al colonialismo italiano oltre 1.000.000 di morti».