L’Ama punta a gestire i parcheggi a pagamento

L’azienda del trasporto urbano è interessata anche al terminal di Collemaggio Le strisce blu verranno riattivate entro maggio, ma resta il contenzioso con la M&P

L’AQUILA. L’Ama, l’azienda del trasporto urbano, si candida a gestire i parcheggi a pagamento della città. L’amministratore unico Agostino Del Re, che guarda all’obiettivo di ottenere il risanamento di bilancio, avanza la proposta al Comune, in vista del ripristino delle strisce blu dopo la sospensione post terremoto. L’Ama è interessata anche al terminal di Collemaggio, fino al 2009 affidato alla M&P. Sia il sindaco Massimo Cialente che il suo vice Nicola Trifuoggi intendono riattivare la sosta a pagamento entro il 15 maggio, risolvendo il contenzioso in atto con la società Mobilità e parcheggi. Ma intanto si fa avanti l’Ama: «Proponiamo di arricchire le funzioni di Ama Spa», afferma Del Re, «assegnandole anche la funzione di gestore della sosta, sia di quella tariffata su strada, sia di quella in sede propria (parcheggi interrati), con l’obiettivo di arrivare progressivamente a costruire un sistema integrato di mobilità urbana, con la realizzazione di infrastrutture e parcheggi di scambio, che, con l’applicazione del park&ride, diano impulso al trasporto collettivo e consentano di conseguire un più elevato livello del grado di vivibilità della città». A proposito della situazione finanziaria dell’Ama, l’amministratore spiega che «con grandi difficoltà si sta applicando una generale pianificazione gestionale e organizzativa, che sta producendo dei segnali positivi, dopo periodi di risultati negativi, sia sul profilo economico che sul servizio ai clienti. Ovviamente c’è molto da migliorare, ma ricordo che a fronte di forti riduzioni contributive, sia governative che regionali, nel giro di tre anni (2012/2013/2014), chiusi con un margine operativo negativo pari a circa 1,6 milioni di euro, l’esercizio 2015 ha avuto un miglioramento del valore della produzione e una conseguente riduzione dei costi, con margine operativo pari a circa 300mila euro, frutto di un recupero totale nei quattro anni di circa 2 milioni e un modesto utile, al netto delle tasse, a consuntivo dell’esercizio 2015». Oltre al risanamento, si pensa anche allo sviluppo. Del Re immagina un’azienda «che non svolga solo il ruolo di gestore del trasporto pubblico, ma ne assuma uno più ampio ed efficace, quello di gestore della mobilità sostenibile, che orienti i cittadini verso l’utilizzo del trasporto collettivo, per superare la congestione prodotta dal traffico privato, il grado di inquinamento e l’indice di incidentalità, così da conseguire condizioni ambientali e sociali migliori rispetto alla situazione attuale».

Romana Scopano

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