L'Aquila, centro psichiatrico, è scontro

Il consigliere regionale Acerbo: il manager Silveri non va confermato e sul futuro della struttura diurna intervenga la Regione con urgenza  

L’AQUILA. «Sulla vicenda del centro diurno psichiatrico intervenga il presidente della Regione Gianni Chiodi». A chiedere la convocazione di un tavolo con il direttore generale della Asl Giancarlo Silveri è il capogruppo in consiglio regionale del Prc, Maurizio Acerbo, che ieri ha tenuto una conferenza stampa con l'Associazione 180 amici, presieduta da Alessandro Sirolli. «Serve un tavolo», ha affermato Acerbo, «per affrontare il caso delle inadempienze che hanno portato al secondo intervento della commissione parlamentare d'inchiesta e dei carabinieri del Nas, che hanno decretato la chiusura del centro diurno psichiatrico dell’Aquila collocato dal 4 novembre 2009 in container». Tutto ciò alla luce della soluzione provvisoria adottata dalla Asl, ritenuta “ghettizzante”, di trasferire il centro in una struttura in affitto nella frazione aquilana di Bagno.

«Il manager Silveri», ha spiegato Acerbo, «ha pensato di correre ai ripari ordinando il trasferimento del centro diurno in una palazzina già in affitto da tempo, a Bagno, lontana da qualsiasi contesto sociale e urbanizzato, che comporterebbe gravi difficoltà di mobilità in autonomia per gli utenti del centro. Il governatore Chiodi dovrebbe convocare al più presto un tavolo col manager, il sindaco Cialente e il presidente della Provincia Del Corvo». Acerbo chiede quindi che Silveri non venga confermato nell’incarico: «Il direttore dell’Asl», ha aggiunto il consigliere regionale, «continua sulla linea di negligenza che ha portato alla clamorosa situazione attuale. Nella vicenda probabilmente non è estranea la volontà di svendere il complesso di Collemaggio per ripianare il debito sanitario regionale. Il manager sostiene che non esistano altre soluzioni: non è possibile fare tali dichiarazioni, visti i mesi trascorsi nell’inadempienza». (r.s.)

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