L’Aquila città d’arte, arrivi trainati dal decennale 

Presentati i risultati del monitoraggio eseguito da maggio a dicembre 2019 Tra le criticità i trasporti pubblici e la carenza di segnaletica turistica stradale

L’AQUILA. Sono stati presentati i risultati dell’Aquila città d’arte, il programma per la mappatura e la promozione della rete di luoghi e beni culturali dell’Aquila nato da un’intesa sottoscritta da Mibact, Comune e Polo museale d’Abruzzo. A stilare un bilancio finale sono state la direttrice del Polo museale, Lucia Arbace, e l’assessore comunale al Turismo Fabrizia Aquilio. Il progetto, finanziato dal ministero con 300mila euro, ha permesso a 16 giovani professioniste dei beni culturali di svolgere un’esperienza lavorativa durante la quale sono stati distribuiti dei questionari per misurare i flussi dei turisti e il livello di gradimento di visitatori e residenti rispetto ai servizi offerti. Il monitoraggio è durato 8 mesi, da maggio a dicembre 2019. I questionari sono stati distribuiti in infopoint allestiti in 4 punti “nevralgici”: Museo nazionale (99 Cannelle), Fontana luminosa, Forte Spagnolo e piazza Duomo. Tre le macro-categorie individuate: conoscenza della città e del suo patrimonio artistico e culturale; indice di gradimento relativo alla città; efficienza dei servizi. Dai dati è emerso come, tra gli intervistati, la maggior concentrazione di turisti si sia avuta ad agosto, in coincidenza con la Perdonanza, quando gli infopoint si sono rivelati utili soprattutto a chi era in cerca di notizie sulla manifestazione. Settembre, invece, è stato il mese con la più alta affluenza di studenti, complici i vari test di ingresso universitari. Dall’analisi fatta sui questionari, è venuto fuori anche che la metà dei visitatori venuti all’Aquila nel 2019 lo ha fatto per via del decennale del sisma, spinta soprattutto dalla curiosità di vedere a che punto fosse la ricostruzione. Tra gli intervistati, il 26% è risultato essere del Nord Italia, il 55% del Centro e il 19% del Sud, ma tra i turisti c’è stata anche una quota significativa di stranieri (14%). Per quanto riguarda l’età anagrafica, il 70% degli intervistati rientra nella fascia 18-50 anni. Quanto ai monumenti maggiormente conosciuti, a vincere è la basilica di Collemaggio, identificata come simbolo della città dal 40% degli interpellati dalla ricerca. Seguono 99 Cannelle (21%) e Forte Spagnolo (7%). Chi ha risposto al questionario, ha indicato, come principale elemento di criticità, i trasporti pubblici (ha risposto così oltre il 43% degli intervistati) mentre il 36% ha giudicato carente la segnaletica turistica stradale. «Un aspetto che miglioreremo» ha detto l’assessore Aquilio. «Abbiamo appena approvato una delibera di giunta che stanzia dei fondi per implementare la presenza di insegne e cartelli». «Voglio esprimere la mia soddisfazione per l’impegno speso da queste giovani professioniste» ha detto Arbace, «che si è tradotto anche in un aumento dell’afflusso dei visitatori al Munda».
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