L’Aquila, peccato: vince Procida Biondi: lavoro da non sprecare 

Il sindaco si complimenta con l’isola, che ha ottenuto il titolo, e nega la tesi della decisione politica: «Mai discusso con il ministro per il Festival degli Incontri, questo è comunque un punto di partenza»

L’AQUILA . L’Aquila non ce l’ha fatta. La capitale italiana della cultura 2022 sarà Procida. Il verdetto del Mibact, pronunciato dal ministro Dario Franceschini, è arrivato ieri poco dopo le 10. Una scelta che ha sorpreso e spiazzato i più, perché l’isola napoletana non era stata inserita alla vigilia nella rosa delle rivali dirette. «Spiace non avercela fatta, ma tutto il lavoro fatto non andrà perso», è stato il commento a caldo del sindaco Pierluigi Biondi.
VITTORIA SFUMATA. L’Aquila ci aveva sperato per davvero. Che le sensazioni della vigilia fossero positive lo dimostra anche il fatto che il Comune abbia convocato una conferenza stampa per ieri alle 12, invitando tutti i rappresentati delle principali istituzioni culturali cittadine, i rettori di Univaq e Gssi e i sindaci dei comuni del territorio: tutti coloro, cioè, che in qualche modo avevano condiviso e appoggiato il percorso della candidatura. L’incontro si è tenuto comunque, ma trasformato per forza di cose in un’analisi della sconfitta. Dopo essersi congratulato con Procida – «fa piacere che abbia vinto una piccola comunità, non è detto che i buoni progetti culturali debbano venire per forza dai grandi aggregati urbani» – Biondi non ha negato la delusione, affermando però che il lavoro svolto per la stesura del dossier sarà comunque messo a frutto in altro modo: «Quello di oggi (ieri, ndc) è un punto di partenza. Il dossier è frutto di una proposta giunta non solo dalla città ma dall’intero territorio e lavoreremo per attuarlo, ricalibrandolo, per il 2022».
«SCELTA NON POLITICA». Biondi ha escluso che quella del Mibact possa essere stata una decisione politica, collegata agli strascichi della vicenda del Festival degli Incontri, il progetto che lo stesso ministero aveva finanziato con 700mila euro in occasione del decennale del terremoto ma che non ha mai visto la luce per il niet che il primo cittadino oppose al programma presentato dal direttore artistico Silvia Barbagallo. «Con Franceschini non ho mai discusso», chiarisce il sindaco, «è con altri, semmai, che mi sono confrontato su un progetto stravagante, che avrebbe voluto insegnare all’Aquila cos’è la cultura. E poi l’amministrazione di Procida non è schierata con l’attuale governo». La vittoria di Procida, secondo Biondi, dimostra anche che l’argomento dei deficit infrastrutturali e ricettivi, considerati il vero tallone d’Achille dell’Aquila, non ha pesato più di tanto nella valutazione fatta dal ministero. «La scelta in queste competizioni dipende da tanti fattori, non soltanto dalla qualità del progetto e della presentazione», spiega il curatore del dossier Pier Luigi Sacco collegato in videoconferenza. «Essere arrivati nella rosa delle finaliste è già un riconoscimento. Ora che la ricostruzione è quasi conclusa, dobbiamo dare inizio a un nuovo ciclo decennale. L’Aquila può diventare la capitale ideale delle aree interne».
IL PROGETTO VA AVANTI. Proprio il tesoretto non speso per il Festival degli Incontri potrebbe diventare la dotazione finanziaria sulla quale puntare per realizzare alcuni dei progetti presenti nel dossier. «Abbiamo da tempo un’interlocuzione aperta con la presidenza del Consiglio dei ministri e il ministro Spadafora, titolare della delega sui grandi eventi, per poter riavere quei fondi», conclude Biondi, «aspettiamo che passi questa fase complicata per il governo per tornare all’attacco. Ma puntiamo anche ai nuovi fondi Restart che dovrebbero provenire dalle risorse appena stanziate per la ricostruzione».
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