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L'Aquila piange l'avvocato Marinucci, decano del Foro del capoluogo

Si è spenta a 84 anni una delle figure simbolo della città, fece parte del collegio difensivo nel processo Vajont

L'AQUILA. La città piange l'avvocato Bernardino Marinucci. Si è spento all'età di 84 anni uno dei personaggi-simbolo del capoluogo di regione. Decano del Foro dell'Aquila e figlio d'arte (il padre era il mitico don Gustavo, le cui arringhe in tribunale richiamavano centinaia di uditori) è stato protagonista di tante battaglie non soltanto nelle aule di giustizia ma anche a favore della sua città, che tanto amava.

Scampato al sisma del 2009 (il suo studio professionale si trovava in via Campo di Fossa, 4, dove ci sono stati crolli pressoché totali di edifici con decine di vittime), aveva continuato a operare nonostante la diaspora aquilana impegnandosi in numerosi processi, tutelando, tra l'altro, alcune delle parti civili del crollo della Casa dello studente. E' stato questo l'ultimo processo che ha tenacemente voluto seguire dall'inizio alla fine, nonostante l'età e le condizioni di salute.

Si è battuto fino all'ultimo affinché i procedimenti per i crolli causati dal terremoto restassero all'Aquila, contro le voci che si levarono, nell'immediato post-sisma, circa un presunto "coinvolgimento emotivo" dei magistrati nelle vicende legate al tragico evento. "Ci sono giudici", ebbe a dire, "che hanno dato la vita per la causa della giustizia e non vedo un solo motivo per il quale all'Aquila essi dovrebbero subire e accettare condizionamenti esterni".

Nella sua lunga e brillante carriera si annovera anche la partecipazione al processo Vajont che si celebrò all'Aquila tra il 1968 e il 1969 come difensore di uno degli imputati. Un processo entrato nella storia che lo vide tra i protagonisti. Appassionato d'arte, ha realizzato numerose opere di pittura inserite anche all'interno di rassegne culturali promosse in varie città.

La sorella Elena, già europarlamentare e sottosegretario di Stato, ricorda con affetto "l'indimenticabile Ziba", e lo rimpiange insieme ai nipoti Paolo, Serenella, Flora e Giulia. Lascia la moglie e il figlio Enrico, a sua volta avvocato. I funerali verranno celebrati giovedì pomeriggio alle 15 nella basilica di San Bernardino in centro storico, da poco riaperta al culto.