L'Aquila, sussidi post-sisma: l'assessore Pelini sotto torchio

L’assessore comunale sentito in Commissione di garanzia. Finisce nel mirino la banca dati dell’emergenza

L’AQUILA. Qualcosa non ha funzionato, finora, nella gestione dei dati che riguardano l’assistenza alla popolazione. Nella guerra delle cifre tra alloggi provvisori e Cas, da cui si è scatenato un bailamme all’interno del Comune, è emerso chiaro che bisogna mettere mano al sistema che fa capo alla Bde, la banca dati dell’emergenza. Su questo ci si è trovati tutti, o quasi, d’accordo, alla fine della lunga e movimentata seduta della commissione Garanzia, in cui, sul banco degli imputati, era seduto l’assessore Fabio Pelini. Non doveva essere un processo, come sottolineato dal presidente Raffaele Daniele, ma l’assessore è stato comunque sottoposto a un fuoco di fila, tra domande e osservazioni, di oltre tre ore. Non c’è stata alcuna sfiducia politica, né richiesta di dimissioni, ma una convergenza sulla necessità di risolvere in tempi brevi il problema dell’aggiornamento continuo dei dati che riguardano la disponibilità degli alloggi Case e Map e l’erogazione dell’autonoma sistemazione. Questo non solo per il rispetto della trasparenza, ma anche per evitare incongruenze nelle cifre che possano a loro volta generare sospetti o errori. Il primo passo per capire come affrontare le falle nel sistema sarà la convocazione, nei prossimi giorni, della commissione Bilancio che, come anticipato dal presidente Giustino Masciocco, riunirà i responsabili del Sed, il settore informatico del Comune, e dei settori dell’assistenza alla popolazione, delle opere pubbliche e della ricostruzione. Nella Bde, infatti, confluiscono i dati inseriti da ciascun settore. Intanto, grazie all’incremento di personale (da 5 a 10 dipendenti) gli uffici dell’assistenza alla popolazione stanno lavorando con una marcia in più e l’assessore Pelini, affiancato dalla dirigente Patrizia Del Principe, ha annunciato report settimanali più dettagliati. La vicenda, che ha assunto anche inevitabili contorni politici, è nata dopo che il presidente della quinta commissione Daniele ha diffuso i risultati di un’indagine che, incrociando i dati di Comune, Bde e Enelgas, disegnava una situazione quantomeno anomala sul numero reale degli alloggi vuoti. Non solo. Si parlava di sussidio erogato anche ai defunti, di appartamenti non censiti, di famiglie che pur avendo la casa agibile risiedevano ancora nel Case. L’assessore Pelini, durante la commissione, ha replicato punto per punto. Ma il balletto delle cifre è andato avanti, soprattutto quando il consigliere Enrico Verini ha mostrato un nuovo elenco, stilato grazie alla collaborazione degli stessi cittadini residenti nelle case antisismiche. Dalle verifiche condotte in maniera empirica in 4 dei 19 villaggi provvisori, e in particolare su 41 delle 185 piastre, sarebbero venuti fuori 27 alloggi liberi da tempo e non ancora riassegnati. Per la dirigente Del Principe attualmente sarebbero invece vuoti, in tutto, solo 23 appartamenti. Secondo l’opposizione la situazione non è sotto controllo e ci sarebbero responsabilità da parte dell’amministrazione, che deve assumersi anche il sindaco, visto che nel tritacarne è finito finora solo l’assessore.

Romana Scopano

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