L’ex informatore: raggiunti buoni risultati

L’AQUILA. Come informatore scientifico è stato tra i primi divulgatori dello Zirtec, uno degli antistaminici più usati per il trattamento sintomatico degli stati allergici e in particolare della...

L’AQUILA. Come informatore scientifico è stato tra i primi divulgatori dello Zirtec, uno degli antistaminici più usati per il trattamento sintomatico degli stati allergici e in particolare della congiuntivite, dell’orticaria e dei problemi respiratori. Marcello Spimpolo, conosciuto ai più come fotografo, è stato di fatto colui che negli anni Novanta ha avviato la vendita di questo farmaco nella provincia dell’Aquila. Un orientamento professionale che non prescinde, in ogni caso, dal ricorso alle cure omeopatiche.

«Non posso certo dire», spiega, «di essere contrario in genere all’omeopatia. Talvolta, con i bambini, si preferisce far ricorso a farmaci omeopatici o allopatici. In caso di tosse, mi è capitato di notare che, se nelle prime ore sembra accentuarsi, arriva un momento che la tosse sparisce». Daltro canto, Il principio dell’omeoterapia era già noto agli antichi, sicuramente al re Mitridate VI che assumeva giornalmente piccole quantità di veleno per diventare immune allo stesso. E ci riuscì. Questa pratica si basa sul principio: similia similibus curantur (i simili si curino coi simili). In poche parole, per curare un malessere o una malattia si assume, in dosi bassissime, una sostanza che generalmente provoca nell’organismo gli stessi sintomi che si vogliono eliminare.

«Naturalmente», aggiunge Spimpolo, «il percorso curativo va monitorato e spesso bisogna affidarsi alla statistica, alla legge dei grandi numeri, bisogna cioè capire se questa cura è efficace per una buona percentuale dei pazienti sottoposti a cura». Un lavoro scientifico che abbraccia l’empirismo, cioè la corrente secondo cui la conoscenza umana deriva esclusivamente dall’esperienza. «Dal punto di vista dei farmaci», riprende l’ex informatore scientifico, «l’Italia sta raggiungendo dei traguardi importanti anche attraverso terapie personalizzate». È notizia di questi giorni la disponibilità, a stretto giro, del primo vaccino-farmaco. La notizia arriva dal XXIX Congresso della Siaaic (Società italiana di allergologia, asma e immunologia clinica). Quella agli acari è la principale allergia respiratoria dovuta ai microrganismi presenti nelle polveri ambientali. A esserne colpito, stimano gli esperti, è il 15% della popolazione, la maggior parte in forma lieve. I tanti italiani che soffrono di asma e di allergie, in particolare agli acari, potranno tirare un sospiro di sollievo. Contro le forme gravi di asma sono in arrivo dieci nuovi farmaci «intelligenti» che si configurano come «anticorpi monoclonali», mentre per contrastare le allergie agli acari l’Aifa sta per registrare l’ok al primo vaccino. Si tratta di vere e proprie rivoluzioni di cui godranno gli oltre tre milioni di italiani che combattono con l’asma. Il vaccino «è sublinguale», come spiega Giorgio Walter Canonica, presidente Siaaic. «Si tratta, cioè, di compresse, da assumere per un periodo che va da un minimo di uno a 5 anni».