L’ira dei contadini sfila sui trattori

8 Dicembre 2009

In marcia da Roma ad Avezzano, invocate soluzioni contro la crisi.

AVEZZANO. Una protesta di centodieci chilometri, con una cinquantina di trattori in marcia da Roma fino ad Avezzano. Fino a entrare in città, fra cartelli con slogan colorati e colpi di clacson, per denunciare il grave stato di crisi dell’agricoltura. Che rischia di mettere in ginocchio la preziosa economia del Fucino.
Il ventesimo giorno di manifestazioni ha portato gli agricoltori di ritorno da Roma a sfilare prima sul Raccordo della capitale, poi nella Marsica. Hanno attraversato Carsoli, Tagliacozzo e Scurcola. Per raggiungere Avezzano dopo oltre sei ore di viaggio.
In città la manifestazione, sotto la vigilanza attenta di poliziotti e carabinieri anche in assetto antisommossa, ha toccato via Roma e piazza Torlonia.

«I trattori sono nuovi e grandi, le cambiali piccole e pesanti»: uno degli slogan che ha accompagnato la protesta. Gli agricoltori hanno rappresentanto ogni angolo del Fucino. «L’orto d’Italia che merita attenzione e risposte chiare alla soluzione dei problemi», come hanno evidenziato Nazzareno Bonaldi, Antonio Di Pasquale, Colombo Santilli, Gino Cerone e Giuseppe Tatangelo. Con loro anche Antonio Caringi, arrivato dal Chietino in rappresentanza di viticoltori e ulivicoltori. Al termine della sfilata i manifestanti hanno tenuto un’assemblea nella sede Arssa. «Grazie alla nostra mobilitazione», precisa Dino Rossi, del Comitato spontaneo, «la Regione ha riconosciuto lo stato di crisi e proprio oggi (ieri per chi legge, ndr) l’assessore all’Agricoltura Mauro Febbo ha deciso di istituire un tavolo di concertazione. Anche il vescovo dei Marsi, monsignor Pietro Santoro, ha assicurato il proprio sostegno.

Ci incontrerà dopo la Concezione. Siamo in attesa dei fatti, non delle chiacchiere. E siamo pronti a tornare in piazza, anche in modo più eclatante, se non avremo risposte certe. Denunceremo le associazioni di categoria che non hanno fatto nulla e continuano a controllare i prezzi di mercato. Non possiamo più lavorare senza guadagno. Con i nostri trattori abbiamo attraversato i paesi e tutti ci hanno applaudito». I coltivatori, che nei giorni scorsi sono stati ricevuti dal sottosegretario all’Agricoltura, Antonio Bonfiglio, rivendicano una serie di interventi a sostegno del settore. Perché le centinaia di aziende del Fucino, quest’anno, sono state alle prese anche con una stagione pessima. Gli agricoltori sono stati costretti a seminare in ritardo a causa dei nubifragi estivi e a raccogliere i prodotti in fretta e a venderli sottocosto vista la concorrenza estera.

I coltivatori chiedono risarcimenti della Regione per i danni provocati dalla fauna selvatica, il blocco delle rate dei mutui e delle cambiali agricole, l’erogazione dei fondi siccità 2007 e per le calamità naturali 2009. Sono state chieste anche le sospensioni di cambiali agrarie, cartelle e di altri pagamenti per le aziende senza redditi. Si invocano la risoluzione dei contenziosi Inps e la riforma della contribuzione agricola. Una misura nella Finanziaria per far recuperare alle aziende agricole quella parte di reddito persa con la crisi di mercato. Si sollecita infine un piano di rilancio e tutela delle produzioni locali.