Il presidente Favero

L’omaggio dell’Ana alla Casa dello studente

L’AQUILA. «Gli alpini hanno dato il loro contributo fondamentale per la costruzione della nostra democrazia, con tanti di loro tra le fila dei partigiani». Così il presidente dell’Associazione...

L’AQUILA. «Gli alpini hanno dato il loro contributo fondamentale per la costruzione della nostra democrazia, con tanti di loro tra le fila dei partigiani». Così il presidente dell’Associazione nazionale alpini (Ana), Sebastiano Favero, nel suo intervento davanti al monumento ai caduti alla Villa comunale. Qui, insieme al comandante delle truppe alpine, generale Federico Bonato, ha partecipato al secondo momento solenne della prima giornata dell’Adunata nazionale. Centinaia di cittadini e alpini si sono mossi a piedi lungo via XX Settembre, dove si trova la Casa dello Studente nel cui crollo morirono otto ragazzi, per seguire il momento degli onori ai caduti alla Villa comunale. «Ogni nostra Adunata comincia onorando la Patria con l’alzabandiera e i caduti con la deposizione della corona. Gli alpini, sia nella prima che nella seconda guerra mondiale, e anche dopo, hanno dato la loro giovane vita. Lo hanno fatto, come scritto nel piccolo monumento del mio Paese, per rendere più bello il nostro vivere. Determinante», ha ricordato Favero, «è stato il ruolo degli alpini anche nella ricostituzione dell’Esercito italiano: tra i primi tre battaglioni, uno era degli alpini ed era chiamato proprio L’Aquila. Alpini in armi e alpini in congedo sono la stessa cosa e L’Aquila ne sa qualcosa». Favero ha raccontato di essere stato giovedì a Fossa, nel villaggio Map progettato e realizzato proprio dall’Ana. «È stato emozionante incontrare le tante persone che oggi vivono lì e con cui si era creato un forte legame dopo il sisma. Questo è anche il senso dell’Adunata, per noi: incontrarsi ogni anno per scambiarsi un saluto, un’opinione e anche per bere un bicchiere di vino insieme», ha concluso.

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