La Cgil: Asl al collasso liste d’attesa interminabili 

Marrelli e Pasqualone sollecitano l’assunzione immediata di nuovo personale «Trascorrono anche quattrocento giorni per un ecodoppler agli arti inferiori»

L’AQUILA. «Liste di attesa interminabili, così rischia di essere negato il diritto alle cure e alla salute. Si assiste in questi giorni alla discussione sulle procedure concorsuali unificate da parte della Regione, la quale si è già espressa chiarendo definitivamente modalità esecutive per l’espletamento della predetta procedura».
A parlare sono Francesco Marrelli e Anthony Pasqualone della Cgil, che aggiungono: «La nostra attenzione è invece rivolta all’immediata attivazione dell’iter per le assunzioni, rimarcando la necessità di integrare immediatamente il personale carente all’interno dell’Asl. Ricordiamo, infatti, che risulta una carenza di personale a tempo indeterminato superiore alle 700 unità lavorative, a cui si aggiungerebbero, tra il 2019 e ed il 2020, circa 300 lavoratori con possibilità di pensionamento con quota 100. Riteniamo, pertanto, che non sia più sostenibile un sistema che rischia il collasso quotidianamente e, a tal fine, è necessario immettere nuove risorse per rendere esecutive le assunzioni riferite agli anni precedenti e già autorizzate. Non è infatti ipotizzabile dover attendere la ridefinizione della Rete ospedaliera abruzzese per la determinazione di un nuovo fabbisogno di personale. Conseguenze naturali di ciò sono, oltre a condizioni massacranti di lavoro, le lunghe liste di attesa a cui sono costretti gli utenti». E qui comincia l’elenco dei disservizi e delle lunghe attese.
«Risulta, dal portale della Asl», sostengono i due sindacalisti, «che, per esempio, per un test cardiovascolare da sforzo sono necessari 210 giorni di attesa nell’area dell’Aquila; per una visita gastroenterologica nell’area peligna sono necessari 182 giorni di attesa; per una Tac addome completo con e senza mezzo di contrasto, per l’area Peligna sono necessari 178 giorni di attesa, per l’area Marsica 157, mentre all’Aquila si contano 269 giorni. E ancora, per una ecografia della tiroide nell’area peligna, sono necessari 268 giorni di attesa. Liste lunghissime, anche per visite dermatologiche e fisiatriche o per una ecografia alla mammella. A dir poco estenuanti le attese per una colonscopia con endoscopio flessibile (345 giorni per l’area peligna), o per l’ecodoppler arterioso arti inferiori dove all’Aquila l’appuntamento viene dato tra 416 giorni. E poi la riabilitazione con in lista d’attesa 400 adulti e oltre 200 bambini. Un quadro inaccettabile in un paese civile. Altrettanto gravi», concludono, «sono le condizioni in cui si lavora in tutti i Pronto soccorso Asl. Per questo motivo riteniamo urgentissima la nomina del manager Asl a cui vanno restituiti i pieni poteri e l’autonomia decisionale e programmatoria. La priorità per la Cgil è rimettere al centro il lavoro e i servizi che rendano attrattivo e funzionale l’intero sistema sanitario provinciale pubblico e ciò può avvenire solo mediante una progettualità seria e duratura che tenga conto dello stato emergenziale in cui versa la Asl». L’azienda, contattata dal Centro, non ha inteso replicare alle contestazioni.