La Cgil: «L’Arta ha i soldi ma non torna nella sede»

La denuncia dei sindacalisti Trasatti e Marrelli: «Affitti da 83mila euro l’anno nello stabilimento ex Ravit, basta ritardi o si configurerà il danno erariale»

L’AQUILA. Una vicenda «sconcertante e paradossale», quella della sede del distretto provinciale dell’Arta Abruzzo, ospitata prima del sisma in viale Nizza. Nonostante a favore dell’Agenzia della tutela ambientale sia stata liquidata dall’assicurazione, a titolo di risarcimento dei danni subìti, una somma di 1,3 milioni e che ci siano anche 3,7 milioni dei fondi Cipe per il ripristino dell’immobile, si continuano a pagare 83mila euro all’anno per l’affitto degli spazi, all’interno dell’ex stabilimento Ravit di Bazzano, dove il distretto è stato trasferito.
A denunciare la situazione, la Cgil e la Fp-Cgil, che sollecitano un incontro urgente agli enti interessati per individuare una soluzione e velocizzare le procedure, in modo da evitare l’esborso di risorse pubbliche. «Va sottolineato», affermano il segretario provinciale della Cgil Umberto Trasatti e il segretario provinciale della Fp-Cgil Francesco Marrelli, «che in favore dell’Arta è stata liquidata dall’assicurazione una somma di circa 1,3 milioni a titolo di risarcimento del danno subìto dal sisma. Inoltre, con delibera Cipe del 10 agosto 2016, è stato approvato il piano stralcio, con l’attribuzione alla stessa Arta di un finanziamento pari a 3,7 milioni, finalizzato al ripristino dell’immobile in viale Nizza. Va precisato che, nella riunione di insediamento del nuovo direttore generale del 21 febbraio scorso, lo stesso aveva ribadito tra le priorità di mandato la ristrutturazione dell’immobile di viale Nizza, posizione che abbiamo apprezzato e condiviso. Priorità che rischia però di venire meno a seguito degli incomprensibili ritardi a oggi riscontrati. Inoltre, l’attuale sede provvisoria non corrisponde alle reali esigenze dell’agenzia (criticità relative ai servizi, al superamento delle barriere architettoniche ed all’ubicazione) con disagi nell’espletamento dell’ordinaria attività lavorativa del personale».
Ma c’è dell’altro. «Siamo venuti a conoscenza», aggiungono i due sindacalisti, «che con delibera del 26 aprile 2017 è stato approvato un contratto tra l’Asl di Pescara e l’Arta Abruzzo, avente a oggetto la concessione in uso di un immobile a Pescara, con durata di 20 anni prorogabili e con una previsione di spesa pari a 600mila euro per risanamento e ristrutturazione edilizia». Insomma, “è evidente che ulteriori ritardi potrebbero comportare, oltre a un danno erariale, un grave vulnus per la collettività, il territorio e i lavoratori, anche a fronte del rischio di sottrazione di funzioni in favore di altre sedi nella regione».
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