Il cartello di sequestro apposto dalla Procura di Avezzano sul cancello del campo sportivo (foto p.g.)

ROCCA DI BOTTE

La tragedia della piccola Sofia, i soccorritori: "Fatto l'impossibile per salvarla"

La Procura di Avezzano avvia l'inchiesta per omicidio colposo e vuole verificare le cause del crollo della porta di calcio e le modalità di sicurezza del campo sportivo. Lutto cittadino

ROCCA DI BOTTE. «Davanti ai nostri occhi si è presentata una scena straziante, abbiamo fatto l'impossibile per strappare alla morte la bimba, ma non era nelle facoltà umane salvarla. È una tragedia immane che getta nello sconforto la comunità di Rocca di Botte e quella di Acilia». Sono le tesimonianze dei soccorritori della piccola Sofia, la bambina di 5 anni di Acilia (Roma) travolta e uccisa dalla porta di calcio in ferro che le è crollata addosso mentre lei stava giocando nel campo sportivo.

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Il luogo dell'incidente è stato posto sotto sequestro e il cancello del campo sportivo chiuso con un lucchetto. L'inchiesta è per omicidio colposo. La Procura di Avezzano sta indagando non solo per capire la dinamica dell'incidente, ma anche per fare chiarezza su alcuni aspetti della tragedia: il pm di turno, Elisabetta Labanti, intende in particolare verificare le cause del crollo della porta e le modalità di sicurezza della struttura.

Sul posto è intervenuto il medico legale che ha effettuato una ricognizione cadaverica ritenendo compatibili le lesioni riscontrate sulla testa della bambina con il pezzo di ferro crollato.

I genitori, sotto shock, sono stati ascoltati dai carabinieri della Compagnia di Tagliacozzo, guidati dal capitano Michele Valentino Chiara. Per stringersi intorno alla giovane coppia sono arrivati i parenti da Roma.

Il sindaco Fernando Antonio Marzolini e l'amministrazione comunale di Rocca di Botte hanno proclamato il lutto cittadino.