Le gemelle del 100 alla maturità «Dedicato a mamma scomparsa»

La storia di Cristina e Silvia diplomate con il massimo dei voti in due indirizzi diversi del “d’Aosta” «Il segreto? Due ore di studio al giorno, poi spazio al tempo libero. Ora sotto con l’università»

L’AQUILA. Cristina e Silvia Giannone sono sorelle gemelle «di due sacchi amniotici diversi», come specificano, ma tanto simili che è difficile distinguerle. Hanno frequentato due indirizzi diversi dell’Istituto Amedeo d’Aosta: il tecnico informatico e il liceo scientifico delle Scienze applicate. Lo scorso anno hanno perso la mamma a causa di una terribile malattia, e in questi giorni entrambe hanno dovuto affrontare la maturità. È a lei che dedicano un risultato insperato: «Quasi non credevamo ai nostri occhi quando sui quadri abbiamo visto per entrambe il massimo del punteggio: 100/100», racconta Cristina.

Com’è il vostro rapporto?

«È davvero molto stretto e anche piuttosto chiuso, anche per i nostri genitori è difficile entrarvi. Siamo molto legate fin da piccole».

Come mai allora avete scelto due indirizzi di scuola diversi?

«Durante le medie ci siamo appassionate a materie diverse. Io ero già innamorata dell’informatica, mentre mia sorella amava il disegno e ha preferito il liceo Scientifico. La nostra è stata una scelta consapevole».

Due sorelle da 100 è quasi un record: siete appassionate di libri?

«A dire la verità non amiamo tantissimo lo studio, ma ci impegniamo molto. Certo, non ci aspettavamo questo risultato, ma ci ha fatto molto piacere perché sappiamo che i professori ci tenevano, e ne sarebbe stata molto felice anche nostra madre».

Qual è il segreto per prendere 100/100 all’esame di Stato?

«Non c’è un segreto: basta studiare con impegno. Noi ogni pomeriggio passavamo sui libri almeno un paio d’ore, ma alla fine della giornata ci concedevamo anche il tempo di una passeggiata. A volte abbiamo studiato alcune materie insieme: mia sorella mi ha aiutato soprattutto per le materie umanistiche, mentre io le ho dato una mano con l’informatica».

Terminate le scuole superiori, quali sono i progetti per il futuro?

«Abbiamo già deciso di frequentare l’università: mia sorella vorrebbe studiare ingegneria edile e architettura, mentre io preferirei continuare sul ramo dell’informatica. La città in cui studieremo, invece è ancora un’incognita: mia sorella, infatti, dovrà sostenere un esame nazionale perché la facoltà che vorrebbe intraprendere è a numero chiuso. Speriamo che riesca a restare all’Aquila, ma se così non fosse con ogni probabilità la seguirò. Purtroppo qui mancano ancora luoghi di aggregazione, ma siamo molto legate a questa città e vorremmo un futuro qui».

Michela Corridore

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