Le opposizioni accusano Israele e parlano di «genocidio»

L’AQUILA. Il Partito democratico chiede, nella giornata di oggi, di «osservare in tutte le scuole del capoluogo un minuto di silenzio per il nostro fratello ucciso e per la sua famiglia», dicendosi...
L’AQUILA. Il Partito democratico chiede, nella giornata di oggi, di «osservare in tutte le scuole del capoluogo un minuto di silenzio per il nostro fratello ucciso e per la sua famiglia», dicendosi «profondamente addolorati dalla tragica morte dello studente libanese», e parlando di «numeri da genocidio», dinnanzi ai quali i dem si rifiutano di «assistere inermi». A fare loro eco, la capogruppo dell’Aquila coraggiosa, Simona Giannangeli, che punta invece il dito contro quello che ritiene l’unico responsabile: «Hadi Zaiter è stato ucciso dall’azione criminale del governo israeliano», dice, mettendo tutti in guardia dai palliativi della retorica di circostanza: «Hadi Zaiter dev’essere ricordato con parole forti e chiare, altrimenti si tratta del consueto passaggio retorico condito di dolore, sgomento e neutralità. Non è così che s’impediranno le uccisioni di altri Hadi Zaiter. Bisogna che l’Ateneo aquilano interrompa i progetti e i programmi di ricerca in collaborazione con Israele, perché non si può esprimere cordoglio per la morte di un proprio studente e continuare a collaborare con un governo che ha causato la sua morte. Bisogna chiedere che Netanyahu sia incriminato per reati contro l’umanità». (t.d.b.)