Lugini attacca Nazzarro: «Rieletta solo coi miei voti»

19 Ottobre 2024

Il consigliere regionale svela le ragioni della sfiducia e del commissariamento: «La sindaca aveva l’obbligo morale di sostenermi alle elezioni e non lo ha fatto»

CARSOLI. Lugini respinge le accuse di Nazzarro e la bacchetta affermando che «aveva l’obbligo morale di sostenermi alle elezioni regionali». A pochi giorni dalla sfiducia dell’amministrazione comunale di Carsoli tiene ancora banco la diatriba tra l’ormai ex sindaco Velia Nazzarro e i consiglieri dimissionari.
Dopo la presa di posizione di Domenico Salzetta, Ilaria Di Natale, Federica D’Andrea e Rosa De Luca, esponenti dell’opposizione, è arrivata anche quella di Gianpaolo Lugini, attuale consigliere regionale e comunale, Gasperina Tozzi, (vicesindaco), Simone Di Natale (assessore) e Luigi Ciccosanti (consigliere).
Gli esponenti del gruppo “Insieme per Carsoli” hanno precisato: «Sin dall’inizio la nostra partecipazione è stata improntata alla massima collaborazione, trasparenza e condivisione del programma e delle azioni per realizzarlo». I rappresentanti del gruppo di maggioranza hanno ricordato una serie di finanziamenti ottenuti grazie al loro impegno «azioni messe in campo con l’unico obiettivo di non far gravare sulle tasche dei cittadini l’ampliamento dei servizi a favore della nostra comunità». Ruolo centrale nell’azione di sfiducia promossa dal gruppo di maggioranza ha avuto il mancato sostegno di Nazzarro a Lugini nella tornata elettorale del marzo scorso.
«La sfiducia della sindaca nei nostri confronti si è palesata in occasione delle ultime elezioni regionali dove contrariamente a ciò che sarebbe stato naturale e opportuno, ovvero il pieno sostegno elettorale al suo vicesindaco, ha preferito sostenere altri candidati comunque della stessa coalizione di centrodestra», hanno continuato i quattro dimissionari, «nonostante ciò abbiamo scelto di proseguire continuando a dare il nostro pieno sostegno e contributo all’azione amministrativa con l’ingresso in giunta del vicesindaco, Tozzi) e dell’assessore Di Natale. Da quel momento in poi si è venuta a verificare una subdola escalation fatta di un susseguirsi di delegittimazione dei ruoli istituzionali e tentativi di estromissioni dalle scelte programmatiche amministrative».
Lugini si è detto «consapevole che grazie alla fortuna e forse anche al puro caso, ma soprattutto ai cittadini che nonostante i continui boicottaggi da parte di chi invece avrebbe avuto l’obbligo morale di sostenermi, sono asceso a ruolo di consigliere regionale; viceversa sicuramente la rielezione del 2020 a sindaco di Nazzarro è avvenuta miracolosamente e faticosamente solo grazie al contributo di preferenze che io stesso le ho portato e non grazie alla sua dubbia capacità amministrativa, che visti i risultati elettorali l’avrebbero miseramente bocciata».
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