CELANO

Madre vola dal terzo piano con il figlio in braccio e perde la vita

Il bimbo di sei anni ricoverato in ospedale. Sulla dinamica dell'episodio indagano i Carabinieri

CELANO. Perde la vita dopo un volo dal terzo piano della sua abitazione mentre tiene il figlio di 6 anni in braccio, rimasto ferito in modo grave. Gemma Paris, di Celano, aveva 36 anni e nulla faceva presagire quello che è accaduto.

Il bambino è stato trasportato in eliambulanza all'ospedale dell'Aquila. Sono in corso accertamenti da parte degli inquirenti e del magistrato di turno per fare luce sulla dinamica della tragedia. Sul posto - una traversa di via Fonte Grande, strada che collega Celano alla piana del Fucino - sono arrivati i carabinieri della stazione di Celano e della compagnia di Avezzano, che stanno cercando di ricostruire se si tratti di un gesto volontario o di un incidente.

Secondo i primi accertamenti, i medici hanno riscontrato un ematoma nella parte posteriore della testa del bambino ma il piccolo non sarebbe in pericolo di vita.

Da quello che si è appreso la donna prima di lanciarsi nel vuoto aveva telefonato alla figlia più grande intorno alle 6.50 dicendo di ricordare al padre di prendere alcuni documenti. Sul posto subito dopo la tragedia sono arrivati anche l'ex marito e la figlia che poi sono partiti per Roma per raggiungere il piccolo all'ospedale.

Alla donna è stato fatale un volo di 3 metri. Gemma Paris, si è gettata dalla finestra di casa che affaccia sul terrazzino interno. La donna, hanno raccontato agli inquirenti alcuni conoscenti, era separata con il marito da tempo e viveva in casa con i genitori adottivi e i due figli. Per molte ore i genitori di Gemma sono rimasti seduti fuori la loro casa, al di là del nastro apposto dai carabinieri per delimitare la zona, su due sedie di legno, insieme a tutto il vicinato, in silenzio con lo sguardo fisso a terra.

La notizia della morte e del gesto di Gemma Paris lascia un paese intero sconvolto. Ma accanto al dolore di una comunità scossa c'è anche una sorta di rimorso, di rammarico per un qualcosa che forse avrebbe potuto evitare la tragedia. Più di una persona, non nascondendo la commozione, parla ora di "una tragedia preannunciata purtroppo, non era una situazione socialmente facile", e anche i commenti sui social e altre testimonianze raccolte fanno riferimento alle "problematiche mai affrontate". C'è anche chi parla di rimorso perché sapeva ma non ha detto nulla, e chi accusa le istituzioni chiedendo di indagare chi doveva controllare lo stato di questa famiglia.

"Una tragedia - commenta il sindaco di Celano Settimio Santilli - aveva la stessa età di mia moglie la conoscevo benissimo anche i suoi genitori, siamo sconvolti".

leggi anche: Strage familiare a Tempera, trovato il biglietto Secondo fonti investigative il manoscritto di Carlo Vicentini sarebbe difficile da decifrare in quanto contentente frasi farneticanti

L'episodio ha scosso molto la comunità aquilana anche perchè arriva a sole 24 ore di distanza dalla strage familiare avvenuta in una villetta alla periferia dell'Aquila, nella frazione di Tempera.

Interviene anche il sindaco dell'Aquila Pierluigi Biondi: "A nome della municipalità aquilana e a titolo personale, esprimo sentimenti di vicinanza e cordoglio alla comunità celanese e al suo sindaco, Settimio Santilli, sconvolti da un evento tragico che lascia attoniti e senza risposte. Mi stringo al dolore dei familiari della giovane vittima e rivolgo una preghiera di speranza per il suo bambino ricoverato presso il nosocomio aquilano. Non ci sono parole per descrivere l'angoscia provocata da drammi di tale portata che nel giro di due giorni hanno segnato profondamente sia L'Aquila che Celano".

In serata sono arrivati aggiornamenti sulle condizioni del bambino: i medici parlano di condizioni stabili e prossime ore fondamentali. Il bambino è ricoverato in area rossa, la rianimazione infantile, a Roma al Bambin Gesù, dove ha fatto una tac che avrebbe dato esiti che alimentano una certa speranza. Il bimbo nella rovinosa caduta ha riportato un ematoma subgaleale: nel reparto pediatrico dell'ospedale dell'Aquila dove c'è stato il primo ricovero è stato stabilizzato e intubato per poi essere trasferito a Roma in quanto nella struttura aquilana non c'è la rianimazione infantile.