Mangia il gelato, rischia la vita

Ragazzino allergico salvato dal pronto intervento del 118

CARSOLI. Un bambino mangia un gelato alla nutella e viene colto da shock anafilattico mentre si trova ai giardinetti pubblici. Deve la vita al personale della vicina postazione 118 di Carsoli. È accaduto l'altra sera. «Se non ci fossero stati loro», racconta la mamma del ragazzino di 13 anni, «per mio figlio molto probabilmente non ci sarebbe stato niente da fare e sarebbe arrivato al pronto soccorso dell'ospedale di Avezzano troppo tardi».

Ce l'ha fatta per un pelo e ora sta bene il bambino di 13 anni che si è sentito male a causa di un'allergia che ha causato un forte shock anafilattico. A poche centinaia di metri dai giardini pubblici, dove il ragazzino stava giocando con gli amici, c'è la sede del 118 di Carsoli. I genitori lo hanno accompagnato lì e i medici l'hanno salvato.

Tutto è cominciato prima delle 22. Insieme ad altri ragazzini del posto, il 13enne di Carsoli ha preso un gelato. Tra i gusti c'era anche un variegato alla nutella. Lo ha mangiato ma improvvisamente ha iniziato a sentirsi male.

Ha cominciato ad accusare sintomi come un forte prurito sulle mani e il volto, formicolio, gravi difficoltà respiratorie, poi sono iniziati dolori intestinali e infine senso di vomito e rossore alla cute.

«Ci ha telefonato dicendo che stava male e che aveva un prurito insopportabile», racconta la mamma, «e ci siamo precipitati per vedere cosa gli stesse accadendo. Stava molto male e l'abbiamo accompagnato al pronto soccorso. Sapevamo che aveva un'allergia al polline di nocciolo, ma mai a prodotti alimentari con le nocciole. Stavolta probabilmente non è stato così».

Alle 22,05 il ragazzino è arrivato alla vicina postazione del 118. Era gonfio e non respirava. I medici Giovanni Casciola e Sonia Papa hanno somministrato i farmaci per bloccare lo shock anafilattico. Poi, una volta stabilizzato, il paziente è stato trasportato all'ospedale di Avezzano, che dista più di 45 chilometri da Carsoli.

L'autista, Alessandro Ottaviani, è riuscito ad arrivare al pronto soccorso in 17 minuti. «Se non ci fosse stata quella postazione cosa sarebbe accaduto?», si domanda la madre del ragazzo, «fortunatamente i volontari dell'Associazione 16 maggio 82 hanno salvato mio figlio».

A luglio e agosto la postazione di Carsoli ha eseguito circa duecento interventi acuti. Lo shock anafilattico è una reazione del corpo umano che in presenza di alcune sostanze reagisce producendo anticorpi che si legano con particolari cellule sanguigne. Tale legame libera nel sangue una serie di sostanze tra cui l'istamina, che vanno ad agire in modo negativa e traumatico su alcuni organi del corpo umano: il cuore, i polmoni, la pelle e l'apparato digerente.

Il bambino ora è fuori pericolo e ieri è stato dimesso, ma ha rischiato la vita ed è salvo per un soffio.

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