Respinta la richiesta del proprietario di un edificio a Monticchio  

Mega puntellamento, rimozione bocciata

L’AQUILA. Per ora non verrà rimosso il mega puntellamento che si trova a Monticchio in via Fossa, tra la chiesa parrocchiale e un edificio privato. Il proprietario dell’immobile aveva fatto ricorso...

L’AQUILA. Per ora non verrà rimosso il mega puntellamento che si trova a Monticchio in via Fossa, tra la chiesa parrocchiale e un edificio privato. Il proprietario dell’immobile aveva fatto ricorso al Tar contro «il silenzio illegittimamente osservato dal Comune in relazione alle istanze del ricorrente tese alla rimozione di una struttura in tubi innocenti insistente su un edificio di sua proprietà di cui pregiudica la fruizione».
«Il privato» spiega il Tar nella sentenza che boccia il ricorso, «insorge per la dichiarazione di illegittimità del silenzio serbato dal Comune dell’Aquila in relazione alle varie istanze presentate dal medesimo ricorrente, l’ultima in data 4 ottobre 2016 a firma del proprio legale, volte alla rimozione di puntellamenti e ponteggi insistenti sul proprio immobile a Monticchio, via di Fossa 11, nonché per l’accertamento dell’obbligo di provvedere in relazione alle medesime, mediante l’adozione di un provvedimento espresso, con richiesta di nomina di un commissario ad acta che provveda in via sostitutiva per il caso di ulteriore inadempimento». Il Comune si è costituito eccependo l’inammissibilità del ricorso. L’amministrazione comunale depositava infatti agli atti una nota del settore ricostruzione privata nella quale, in riscontro all’istanza del 4 ottobre 2016, rappresentava l’impossibilità di eseguire l’intervento richiesto stante il permanere delle condizioni di instabilità dell’edificio di culto prospiciente l’abitazione del ricorrente. «Sulla base del consolidato e univoco orientamento giurisprudenziale la condanna dell’amministrazione a provvedere presuppone che al momento della pronuncia del giudice perduri l’inerzia e che dunque non sia venuto meno l’interesse del privato a ottenere una pronuncia dichiarativa dell’illegittimità del silenzio-inadempimento. L’adozione di un provvedimento esplicito da parte dell'amministrazione in risposta all’istanza dell’interessato», afferma il Tar, «ne interrompe l’inerzia e rende il ricorso inammissibile». Dunque tutto resta così com’è semplicemente perché il Comune ha fatto sapere che non può togliere il puntellamento per tutelare la sicurezza pubblica. (g.p.)
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