LA CGIL: vertenza difficile

Menarini, congelati per 3 mesi i mille esuberi dichiarati

L’AQUILA. Il gruppo Menarini congela per tre mesi i 1000 esuberi dichiarati a livello nazionale, che potrebbero penalizzare anche il sito aquilano, dove lavorano 100 dipendenti. La vertenza è stata...

L’AQUILA. Il gruppo Menarini congela per tre mesi i 1000 esuberi dichiarati a livello nazionale, che potrebbero penalizzare anche il sito aquilano, dove lavorano 100 dipendenti. La vertenza è stata affrontata ieri al ministero dello Sviluppo Economico, con la partecipazione del sottosegretario Claudio De Vincenti, del direttore generale della Menarini, Domenico Simone, del presidente della Regione Gianni Chiodi, dell'onorevole Giovanni Lolli e dei sindacati. Un tavolo dal quale la dirigenza dell'azienda farmaceutica è uscita insoddisfatta, pur avendo accettato di posticipare l'avvio delle procedure di mobilità. Gli esuberi sarebbero una diretta conseguenza della legge sui farmaci generici, che avrebbe provocato un calo delle vendite. Il governo ha illustrato l'emendamento contenuto nel decreto sviluppo, approvato ieri in Senato, che modifica tale norma e ne attenua gli effetti sul mercato. Ma il direttore generale dell'azienda non è convinto: «Pur avendo, per la seconda volta accettato di posporre l'apertura formale delle procedure di mobilità, in modo da venire incontro alle richieste di istituzioni e sindacati», ha commentato Simone, «Menarini esprime la propria disillusione rispetto al quadro legislativo riguardo la prescrizione dei farmaci, assolutamente negativo. Da una parte si dichiara strategico il settore farmaceutico e i suoi investimenti, ma nei fatti le aziende che investono nel nostro Paese e creano occupazione vengono penalizzate con leggi appositamente fatte per agevolare invece aziende che importano tutto da Paesi esteri». Il prossimo incontro a Roma sarà convocato a marzo. Secondo il segretario della Filctem-Cgil Francesco Marrelli, «va verificato il piano industriale dello stabilimento aquilano e va istituito un tavolo a livello locale». Per Chiodi, «occorre scongiurare un ridimensionamento del comparto e le pesanti ripercussioni sull'occupazione».

Romana Scopano

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