Messa per padre Raffaele

I frati Cappuccini ricordano lo storico cappellano dell’ospedale

L’AQUILA. La mattina del 17 marzo, a 94 anni, padre Raffaele Di Clemente (nella foto) si è «addormentato nel sonno dei giusti», come scrivono i suoi confratelli Cappuccini, in un letto dell’istituto San Francesco d’Assisi di Vasto Marina, dove era stato ricoverato dopo il sisma del 2009. A otto giorni dalla sua scomparsa, questo pomeriggio, alle 17, sarà ricordato con una messa nella cappella di Sant’Alessio dell’ospedale (da lui fortemente voluta). La liturgia sarà presieduta dall’arcivescovo emerito Giuseppe Molinari, concelebranti i cappellani padre Corrado Lancione e padre Luciano Antonelli.

Nato a Bominaco, frazione di Caporciano, l’8 febbraio 1923, padre Raffaele, al termine della scuola elementare frequentata nel paese nativo, entrò nel seminario dei Cappuccini d’Abruzzo il 3 novembre 1935. Frequentò la scuola media, il liceo Classico e il corso teologico all’Aquila, al termine del quale fu ordinato sacerdote il 20 febbraio 1949. Perfezionò gli studi con la maturità classica, conseguita nel 1950. Quindi si dedicò all’insegnamento nel seminario di Pescara, nello studentato filosofico di Giulianova, oltre ai vari incarichi nelle comunità dei Cappuccini. Nel 1975 divenne cappellano dell’ospedale San Salvatore e vi rimase fino al 2003. Alla sua tenacia si deve la costruzione della cappella di Sant’Alessio, realizzata con la generosa donazione di Domenico Vecchi, su progetto degli architetti Vincenzo De Masi e Giampiero Duronio. La cappella, inaugurata il 15 settembre 2004, è un punto di riferimento per i pazienti, i loro familiari e tanti altri fedeli. Così scriveva padre Raffaele il 18 marzo 2013: «Ti ringrazio, Trinità Santissima, e spero nella tua misericordia di ringraziarti per sempre quando mi accoglierai nella tua gloria; perché nella tua bontà e nella tua munificenza non mi hai creato perché scomparissi nella terra di cui sono formato, ma per salire fino a Te, nella gloria che hai dato a Gesù, che siede alla tua destra, in un coro perfetto con Maria, Madre di Dio e con tutti gli angeli e i santi». Un testamento spirituale che la famiglia dei Cappuccini continuerà a portare avanti. (e.n.)

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