Mezza città resta senza autobus

Niente finanziamenti, salta il piano di potenziamento dei servizi

AVEZZANO. Non arrivano i soldi dallo Stato e si blocca il nuovo piano dei trasporti pubblici ad Avezzano. Mezza città resterà senza bus. Niente corse nei quartieri in espansione, dunque, e niente aumento dei mezzi destinati a "traghettare" gli avezzanesi da una parte all'altra della città. L'ambizioso piano doveva portare il trasporto pubblico a coprire 550mila chilometri di strade, contro i 347mila attuali. Intanto, dopo i tagli della Regione, il Comune per evitare ulteriori soppressioni di corse e aumenti dei prezzi di biglietti ha sovvenzionato la mobilità pubblica con 80mila euro.

Il salto di qualità tanto atteso nel trasporto pubblico locale alla fine non ci sarà. L'effetto domino dei tagli statali e regionali ha avuto gravi ripercussioni anche sulla mobilità pubblica, costringendo la Scav, società consortile presieduta da Aldo Rocchi che gestisce il servizio ad Avezzano, e l'amministrazione comunale a fare un passo indietro. La città resterà fanalino di coda in Abruzzo.

Il paradosso sta nel raffronto con altre realtà abruzzesi. Ortona, ad esempio, con quasi la metà degli abitanti di Avezzano può contare su un contributo che copre 505mila chilometri; Vasto e Lanciano addirittura un milione e mezzo; pure Giulianova, che deve coprire un territorio di un quinto rispetto a quello di Avezzano, può contare su 380mila chilometri pagati dalla Regione.

«Avevamo preparato un grande potenziamento dei trasporti pubblici locali», ha spiegato Aureliano Giffi, assessore a Viabilità e trasporti, Aureliano Giffi, «purtroppo a causa dei tagli l'abbiamo dovuto bloccare e con l'entrata in vigore della manovra varata nei giorni scorsi non escludiamo di dover rinunciare anche ad altri servizi».

Il piano era stato redatto d'intesa con l'Università degli studi di Roma Tor Vergata. Prevedeva di portare i bus in cinque quartieri: Borgo Angizia, Scalzagallo, Pulcina, via Garibaldi e il Cupello, per un totale di 220mila chilometri in più l'anno. Che sono anche i quartieri più popolosi e dove si avverte maggiormente l'esigenza di utilizzare i mezzi pubblici di trasporto. Il piano prevedeva anche corse più brevi e corse circolari, per collegare più rapidamente i due punti della città, e un potenziamento del parco mezzi.

Tutto resterà in un cassetto. E come se non bastasse il Comune di Avezzano è stato anche costretto a sborsare 80mila euro l'anno per evitare che il servizio di trasporto pubblico subisse ulteriori tagli. «È notizia di questi giorni che in tutta Italia sono state ridotte le corse degli autobus e aumentati i costi dei biglietti», ha continuato l'assessore Giffi, «tutto ciò a causa dei tagli statali e del mancato trasferimento dei fondi ai comuni. Il servizio pubblico di Avezzano si è ritrovato senza 80mila euro l'anno in cassa. Così, per evitare che venissero tolte delle corse o aumentati i biglietti, l'amministrazione ha finanziato il servizio con fondi propri».

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