Migranti, all’Aquila il primato dei minori senza genitori

A Castel di Sangro, Sulmona, Roccaraso e Pizzoli le strutture col maggior numero di ospiti Il viceprefetto Benedetti: «Non esiste alcun business, non ci sono più posti a disposizione»

L’AQUILA. L'Aquila ha il primato di accoglienza dei minori stranieri non accompagnati: sono 34 i ragazzi con meno di diciott’anni ospitati dalla prefettura della capoluogo, 23 a Chieti, 16 a Teramo e nessuno a Pescara. Sono quasi 4mila, 3759 per l’esattezza, gli immigrati ospitati in Abruzzo. Di questi 961 sono nelle strutture del capoluogo, 993 a Chieti, 867 a Pescara, 938 a Teramo. Sono i dati diffusi giovedì scorso dal viceprefetto Natalino Benedetti e dal funzionario della prefettura Sabrina Pace, durante il primo meeting del progetto Erasmus+ “Starring together in our film” di cui è capofila il liceo Linguistico annesso al Cotugno dell’Aquila, diretto dalla preside Fiorenza Papale.

L’incontro, tutto dedicato all’immigrazione, si è svolto nell’aula magna dell’istituto di Pettino e ha visto la partecipazione di delegazioni delle scuole partner del progetto: Hermann-Hesse-Schule di Berlino (Germania), German language school Goethe di Brugas (Bulgaria), Lpo Fernando Renaudeau di Cholet (Francia) e il Cotugno.

«Attualmente accogliamo più migranti rispetto a quelli previsti dall’accordo Stato-Regioni: in Abruzzo, infatti, era stato preventivato il 2% del totale nazionale, ma lo abbiamo sforato di gran lunga», continua Benedetti. «Il problema è che attualmente non ci sono più posti disponibili per i migranti. Dal primo settembre gli arrivi nella nostra regione sono stati sospesi a causa del terremoto, ma se ce ne saranno altri nel prossimo futuro avremmo davvero difficoltà ricettive». Le strutture con un maggior numero di migranti in provincia sono a Castel di Sangro, Sulmona, Roccaraso e Pizzoli. «La mancanza attuale di posti a disposizione dimostra che non è possibile parlare di business legato ai migranti», spiega il viceprefetto. «Gli albergatori vengono retribuiti 32 euro a ospite per vitto, alloggio, corsi d’italiano e altri servizi. Basti pensare che per ogni terremotato ricevono 55 euro». Nell’ultimo anno, fino allo scorso 8 novembre, in Italia sono stati soccorsi 164.000 migranti: un numero in crescita rispetto agli anni precedenti. Nel 2015, infatti, i migranti sbarcati in Italia sono stati 142.000, mentre nel 2014 erano 155.000. «Quelli affidati all’Abruzzo sono divisi più o meno equamente tra le quattro province», continua Benedetti. «L’Aquila, per diverso tempo dopo il terremoto, ha avuto difficoltà nell’ospitalità». L’incontro, a cui hanno partecipato anche ’assessore comunale alle politiche sociali Emanuela Di Giovambattista, il docente universitario Alessandro Vaccarelli, il coordinatore del progetto Sistema di protezione per richiedenti asilo e rifugiati (Sprar) dell’Aquila e Pizzoli Andrea Salomone, la psicologa Ilaria Carosi e l’assistente sociale Valentina Vissani, è stato organizzato dalle professoresse Donatella Mancinelli, Loretta Bonifaci, Laura Lombardo, Annamaria Nanni, Esterina Del Re e Doriana Turcossi del liceo Linguistico aquilano. Quello di giovedì scorso è stato il primo dei cinque incontri che si terranno nell’arco di tre anni. L’ultimo appuntamento sarà di nuovo all’Aquila per la realizzazione di un filmato sul tema della migrazione, sintesi dei cortometraggi prodotti durante il progetto dalle quattro scuole.

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