Minaccia di incatenarsi davanti al cantiere 

Luca Sette, del condominio al civico 81 di via Sallustio: «Palazzo demolito quasi due anni fa, ma i lavori sono bloccati»

L’AQUILA. «Se il Comune e gli uffici preposto alla ricostruzione non prenderanno provvedimenti immediati, mi incatenerò davanti al cantiere e farò lo sciopero della fame».
Così Luca Sette, a nome dei proprietari del condominio di via Sallustio 81, in pieno centro storico, che conta 18 unità immobiliari, tra appartamenti e negozi.
Lo stabile è stato demolito un anno e otto mesi fa e da allora non si è mossa più una pietra, a causa di un muro confinante appartenente al Consorzio Burri-Gatti, che deve essere messo in sicurezza.
«Con le denunce non ci facciamo nulla, perché comunque passerebbe altro tempo. Ora passiamo alle cose concrete: se il Comune non risolverà subito la nostra situazione, mi incatenerò davanti al cantiere e inizierò lo sciopero della fame. Non è possibile sostenere ancora questa situazione. Per noi quell’edificio è la vita, perché ci sono abitazioni principali e altre unità immobiliari che per molti di noi rappresentano la fonte economica. Chi paga per tutto quello che stiamo perdendo? A chi facciamo causa, per vedere eventualmente riconosciuti i nostri diritti tra 10-15 anni? Non si può parlare di ingiustizia, ma di inerzia», tuona Luca Sette. «A nome del condominio, che rappresento, sono stato decine di volte al Comune, abbiamo fatto tutto ciò che ci hanno chiesto. Il Consorzio Burri-Gatti, invece, non sta facendo nulla, quel muro, che deve essere messo in sicurezza, sta bloccando il nostro cantiere. Secondo quanto riferito dal Comune, potrebbero passare minimo tre anni prima che l’edificio possa essere terminato e con i quasi due già trascorsi farebbero 5. Perché il sindaco non commissaria il Consorzio, come ha fatto con altri? «È un condominio molto importante, a uno degli ingressi della città, Fontesecco, dove chi arriva vede ancora palazzi diroccati e cumuli di macerie. Ma in Comune l’importante è che sia a posto il corso, per il resto non importa».
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