Molinari, appello a Cialente: "Non è tempo di dimissioni"

Il vescovo: non è tempo di dimissioni ma di missioni

L'AQUILA. Non è tempo di dimissioni, ma di «missioni». Così l'arcivescovo Molinari ha «bacchettato» ieri, Lettera pastorale alla mano, il sindaco dimissionario Cialente. «Non è tempo di lasciarsi scoraggiare, ma di assumersi le proprie responsabilità». Nella città confusa del post-terremoto «ognuno deve fare la propria parte, con speranza».

E la speranza è al centro della nuova Lettera pastorale dell'arcivescovo Giuseppe Molinari, «Come fiore di narciso», la più «sofferta» che abbia preparato per la sua comunità. Accompagna la seconda visita pastorale dell'arcivescovo in tutte le comunità della diocesi in questo tempo del post-terremoto, a partire da oggi.

Un filo interrotto con il sisma del 2009. Molinari ha presentato ieri la lettera al fianco del vescovo ausiliare Giovanni D'Ercole e del responsabile per la comunicazione della curia aquilana, don Claudio Tracanna.

Il narciso è il fiore che nella Bibbia rappresenta la forza di reagire alla povertà. E monsignor
Molinari ha scritto la sua Lettera numero 12 pensando proprio alla comunità dispersa degli aquilani, rimasti senza casa, senza centri aggregativi, con un'economia allo sbando e, ora, anche senza sindaco Una comunità che deve recuperare la «fiducia e la positività, la forza di continuare a rimboccarsi le maniche. Tutti gli aquilani devono reagire alla tentazione di vedere solo gli aspetti negativi di questa ricostruzione». Compreso il sindaco, che ha una responsabilità in più. «Capisco i suoi dubbi su una maggioranza fragile», ha detto Molinari, «e il suo desiderio di lanciare un messaggio forte al governo, ma in questo momento è importante che ciascuno si assuma le sue resposabilità». L'apertura ufficiale della visita pastorale ci sarà oggi pomeriggio alle 18,30, con una messa solenne nella Basilica di Collemaggio. «Riprendiamo la strada da dove l'avevamo interrotta», ha ricordato l'arcivescovo, «e cioè dagli incontri interrotti nelle parrocchie dal terremoto del 6 aprile del 2009» Ripartire con fiducia.

Lo ha ribadito anche il vescovo D'Ercole. A lui il compito di illustrare i passaggi principali della Lettera: «Ruota intorno ad alcune figure importanti del Vecchio e del Nuovo Testamento», ha spiegato, «Mosè e Abramo, Giovanni e Paolo. Tutti personaggi simbolo della speranza e della fede in Dio. Rappresentano l'ottimismo e il coraggio che anche gli aquilani, di superare uniti la tragedia del terremoto».

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