mafia

«Molinari convertì Spatuzza»

La conferma in un libro che racconta gli incontri col boss in cella

L’AQUILA. Fu tra gli esecutori materiali dell’omicidio del Beato don Pino Puglisi del 15 settembre 1993, per il quale è stato condannato all’ergastolo con sentenza definitiva. È stato inoltre condannato per altri 40 omicidi. Arrestato il 2 luglio 1997 a Palermo, da allora è in carcere. Durante la detenzione si è iscritto alla facoltà di Teologia. Artefici della sua conversione sono il vescovo emerito Giuseppe Molinari, don Massimiliano De Simone, come cappellano del carcere delle Costarelle e il sacerdote ascolano padre Pietro Capoccia. La notizia, già nota da anni, è stata confermata in un libro scritto dalla sociologa Alessandra Dino, che racconta gli incontri in cella con l’ex boss.

Spatuzza, le cui rivelazioni hanno consentito di istruire un nuovo processo sulla strage di via D’Amelio accertando depistaggi sull’inchiesta relativa all’uccisione di Paolo Borsellino, è un uomo in perenne conflitto tra percorso di collaborazione con la giustizia, conversione alla fede cristiana e paura di rivelare qualcosa che possa mettere in pericolo i propri familiari. È questo il ritratto che emerge dal nuovo libro “A colloquio con Gaspare Spatuzza. Un racconto di vita, una storia di stragi” (Il Mulino) frutto di nove incontri tra la sociologa palermitana e l’ex boss di Brancaccio, tra la fine del 2012 e l’ottobre 2013 in carcere.

«Indefinitezza, sovrapposizioni, verità incomplete, silenzi e non detti», scrive l’autrice, «costituiscono il tratto caratteristico della storia di Gaspare Spatuzza; sempre sospesa tra ammissioni e rapidi dietrofront, tra inaspettate aperture e drastiche chiusure; sempre condensata in piccoli frammenti che alludono a un intero mai esplicitato e sul quale pesa l’enigma di una decodifica aperta a plurime possibilità».