Montecitorio, flash mob dei bimbi dell’Aquila per una scuola nuova / Foto

Gli alunni al premier Renzi: "Stanchi di studiare nei Musp, vogliamo una scuola vera e sicura"

L’AQUILA. I bambini dell'Aquila «chiedono una scuola nuova». Diciotto alunni aquilani, accompagnati da genitori, insegnanti e dall'organizzazione Actionaid, hanno organizzato un flash mob davanti a Montecitorio per chiedere al governo una «scuola per i seimila bambini del capoluogo abruzzese», che ancora seguono le lezioni in edifici prefabbricati e provvisori. Attrezzati con caschetti gialli, quaderni, penne e colori, gli studenti, tra i 6 e 14 anni, hanno fatto una lezione in piazza sul «come vorremmo la nostra scuola».

A gran voce tutti i ragazzi hanno chiesto di volere una scuola resistente, sicura, ampia, ben attrezzata ma soprattutto «vera» e in muratura, con palestra, biblioteca, laboratori e mensa. Davide, 10 anni, ha detto di «essere stanco di studiare nei Musp (moduli di unità scolastica provvisoria) e chiede una mano al presidente del Consiglio, Matteo Renzi», mentre Chiara «vorrebbe una scuola sicura, che sia luogo dove essere fieri di poter imparare». I bambini, come dei veri architetti, hanno anche realizzato un loro personale progetto scolastico. Alla lezione hanno partecipato alcuni genitori che lamentano la «pessima situazione» in cui si trovano i figli e la «passività del governo ad avere un dialogo»; mentre le docenti hanno sottolineato come «gli alunni nonostante la condizione disagiata, vivono con entusiasmo e solarità». «Ci sono molti bambini che non hanno mai visto una vera scuola e vogliamo che il governo garantisca che il processo sia più rapido, trasparente e partecipato», ha detto il segretario generale di Actionaid Marco De Ponte, aggiungendo che «dei 37 milioni stanziati, ne è stato speso solo uno».