Morte del generale Conti, altre indagini 

Il pm Aura Scarsella chiede al gip la proroga: complesse le analisi da eseguire sulle tracce di sangue e su un mozzicone

SULMONA. Non si chiuderà il prossimo 30 novembre la nuova inchiesta avviata dalla Procura su sollecitazione del gip, Marco Billi sulla morte dell’ex generale dei carabinieri forestali, Guido Conti. L’ex ufficiale dell’Arma che si era congedato da qualche tempo per assumere un incarico di prestigio in una multinazionale francese, fu ritrovato cadavere il 17 novembre del 2017 con un colpo di pistola alla tempia sulla strada provinciale che da Sulmona sale verso Pacentro. Il sostituto procuratore Aura Scarsella, che dal mese di luglio ha preso in mano le redini del caso, ha chiesto una proroga per completare le ulteriori indagini, vista la particolare complessità degli esami peritali che si stanno eseguendo. Le nuove verifiche riguardano soprattutto la cicca di sigaretta trovata al fianco del cadavere di Conti, che era di una marca di tabacco diversa da quelle che di solito fumava l’ex ufficiale. Ai carabinieri del Ris la procura ha chiesto di analizzare il mozzicone e tramite il Dna stabilire se la sigaretta era stata fumata da Conti o da qualche altra persona. Non solo: la procura ha chiesto di eseguire le analisi del Dna anche sulle tracce di sangue presenti sugli indumenti che Conti indossava quella sera, per verificare se le macchie ematiche presenti sono le sue. L’obiettivo è quello di scoprire se quel pomeriggio insieme a Conti vi fosse un’altra persona che lo avrebbe indotto a uccidersi. Tra l’altro non sarebbe stata mai chiarita la presenza sulla provinciale per Pacentro, da anni chiusa al transito delle auto, di una Porsche Cayenne di colore bianco.
Altro fatto da chiarire, secondo quanto indicato dal gip Marco Billi, sarebbe il cane della pistola calibro 9 utilizzata da Conti per uccidersi, che è stato trovato alzato e pronto a sparare ancora. Un particolare, questo, che sarebbe stato chiarito da un esperto di armi in quanto trattandosi di una pistola semiautomatica, ogni volta che spara, riarma nuovamente il cane. Quindi, quello indicato dal gip, per quanto riguarda il cane alzato della pistola, sarebbe un falso problema.
Intanto, nella tarda mattinata di mercoledì familiari, amici e colleghi della Forestale si sono recati sul luogo dove fu ritrovato Conti e alla presenza del cappellano don Claudio Recchiuti c’è stata la commemorazione dell’ex ufficiale e la benedizione della croce che è stata collocata nell’area insieme a una pianta d’ulivo. Subito dopo la piccola folla ha raggiunto l’ex azienda della Forestale di Feudozzo dove è stata celebrata una messa in ricordo delle vittime del Corpo forestale e in particolare del generale Conti.
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