Muore a 72 anni Italo Iuliano per 25 anni presidente del Cus 

Si è spento all’ospedale San Salvatore, dopo un breve ricovero. Una vita per i giovani e il sociale Una lunga carriera da atleta e da dirigente, è stato più volte capo delegazione alle Universiadi

L’AQUILA. «Rifarei tutto quello che ho fatto, non potevo assistere indifferente a un uomo che picchia una donna». Di medaglie e diplomi la casa di Italo Iuliano – storico presidente del Cus, scomparso a 72 anni dopo un breve ricovero in ospedale – è piena. Così come la sua carriera, da atleta e dirigente, è ricca di titoli, trasferte, risultati, successi. Eppure, quel giorno di luglio 2013, aggiunse al suo diario di bordo una pagina di cui non si è mai vantato. Una medaglia che luccica più delle altre. Notò, per strada, un uomo che picchiava una donna. Prese il cellulare per avvisare la polizia, ma fu aggredito a sua volta e finì in ospedale col volto tumefatto. Ma il gesto di altruismo non finì lì. Quando in tribunale vide alla sbarra il suo aggressore, lo perdonò ritirando la querela ed evitandogli una sicura condanna.
CHI ERA
Storico dirigente, attivo tra sport e sociale, era nato il 17 febbraio 1949 a Orvieto. Aquilano da una vita, atleta e dirigente, in gioventù è cresciuto nello Sporting club Tof, il terz’ordine francescano di padre Casimiro Centi. Già dirigente sindacale e capo servizi Afm, in campo sportivo è ricordato per la longeva presidenza del Cus – per oltre 25 anni – oltre alla direzione amministrativa del Cusi (Centro universitario sportivo italiano) con la partecipazione a circa 30 Universiadi in giro per il mondo come capo delegazione. Da Buffalo 1993 a Bangkok 2007 passando per Fukuoka, Pechino, Smirne, Zakopane. Oltre ai campionati del mondo universitari e alle Olimpiadi di Torino 2006, dove partecipò da volontario. È stato vicepresidente Panathlon. Guidava il centro sociale Torrione-San Francesco, riferimento per centinaia di anziani. I funerali oggi alle 14 a San Pio X (Torrione). «A nome della municipalità e a titolo personale intendo esprimere sincere condoglianze», scrive il sindaco Pierluigi Biondi. «A lungo presidente Cus, ha contribuito alla promozione dello sport, sostenendone la pratica e la diffusione tra i giovani». Cordoglio anche dall’assessore regionale Guido Liris. Lascia la moglie Aurelia, i figli Fabio (insegnante e nostro collaboratore) e Fabrizio, gli adorati nipoti. Ai familiari le condoglianze del Centro.