Per molti commercianti favorita solo la grande distribuzione: le associazioni devono tutelarci

Negozi, l’ordinanza divide

Aperture extra la domenica, in centro c’è scetticismo.

AVEZZANO. Negozianti del centro divisi sulla nuova ordinanza del Comune che consente l’apertura domenicale delle attività commerciali. Molti imprenditori si sentono penalizzati e temono un calo delle vendite, a discapito della grande distribuzione. Altri invece sostengono che la qualità degli articoli venduti è diversa e quindi non risentiranno di queste aperture straordinarie.

Prima erano soltanto 34 le domeniche di apertura previste. Grazie alla delibera del sindaco Antonio Floris diventeranno 55. Domenica scorsa il debutto. Diversi negozi a conduzione familiare si sentono penalizzati rispetto alla grande distribuzione. Come nel caso di Ginny Sport. «Contiamo solo sulle nostre forze e di certo non possiamo competere con la grande distribuzione, dove il personale è impiegato a rotazione», ha sottolineato Giovanni Pellegrini.

La pensa così anche Antonio D’Andreis, di Coconuda, che chiarisce anche la posizione dei commercianti del centro sulla possibilità di rimanere aperti la domenica. «Anche noi potremmo rimanere aperti, ma ad Avezzano non c’è questa cultura e quindi andremmo a rimetterci. La delibera favorisce solo i centri commerciali e le associazioni di categoria che dovrebbero tutelare i commercianti se ne infischiano». Per Carmine Babbo, di Orme, il problema maggiore è rappresentato dall’esodo della clientela: «Trova il centro commerciale aperto e preferisce acquistare lì.

Mentre in città i negozi sono chiusi. Questo comunque succede in generale in tutto il periodo invernale». Completamente diversa è la posizione di un gruppo di commercianti del centro per i quali questa nuova delibera non rappresenta un ostacolo. «Abbiamo dei prodotti diversi e una clientela diversa, quindi non avremmo alcun problema», hanno evidenziato Laura e Franca Di Cicco della Botia Noa. Analoga è la posizione di Rosa Tricarico di Mini Divi. «Vendendo capi di un’altra categoria», ha chiarito, «non risentirò di queste aperture domenicali. Il Comune dà anche a me la possibilità di restare aperta ma la domenica, visto che non ci sono persone in giro, preferisco chiudere».

Anche Antonella Pennazza di Satyrus la pensa come gli altri suoi colleghi proprio perché «ho prodotti di un genere completamente diverso», ma capisce chi invece «ha la stessa merce dei negozi del centro commerciale e si sente giustamente penalizzato da questa ordinanza». Non ha risentito assolutamente dell’apertura del centro commerciale, e quindi non avrà alcun problema con l’entrata in vigore della nuova ordinanza, Bruno Agostini di Brumass, esclusivamente perché «vendo capi diversi e quindi i miei fatturati non subiranno variazioni».