Neurochirurgia Avezzano, contro la chiusura scattano i ricorsi

Si mobilitano sindacati e Tribunale per i diritti del malato: «La politica ha creato questa situazione, ora la risolva»

AVEZZANO. Forze sociali e comitati si organizzano per contrastare i tagli messi in atto in questi ultimi giorni all’ospedale di Avezzano, in particolare dopo la chiusura del reparto di Neurochirurgia, e quella parziale di Emodinamica, che apre solo per tre giorni a settimana. La Cgil non esclude il ricorso alla magistratura, mentre il Tribunale per i diritti del malato chiede una presa di posizione incisiva del Comitato ristretto dei sindaci che dovrà riunirsi a breve per fare il punto su quanto accaduto.

«La politica nella Marsica si deve svegliare», afferma Stefano Di Giuseppe del Tribunale Per i diritti del malato, «soprattutto per un settore delicato come quello della sanità. Se si chiudono reparti importanti come accaduto in questi giorni senza preavviso, significa che non c’è stata una programmazione preventiva in questi anni. La Marsica è troppo vasta territorialmente e questo è il vero grande problema. E neanche avendo un atto aziendale che prevede la presenza di questi reparti si è riusciti a tenerli aperti. Ora il Comitato dei sindaci deve indicare una strada per far fronte a questa situazione, tentando di risanarla. Così come la politica ha distrutto, la politica deve ricostruire».

«Quello che ha portato alla chiusura del reparto di Neurochirurgia», spiega Giovanni Cambise della Cgil, «è un atto unilaterale del direttore dell’Unità operativa Renato Galzio che ha addotto delle motivazioni tutte da verificare oggettivamente, e che alla Cgil non risultano. Risulta invece un provvedimento illegittimo per incompetenza in quanto l’emanazione è di competenza della direzione strategica della Asl. Pertanto proporremo il ricorso ai giudici competenti, e stiamo valutando l’opportunità di presentare una denuncia all’autorità giudiziaria. Tutta la vicenda», afferma Cambise, «presenta delle forti zone d’ombra su cui andrà fatta luce».

Anche secondo il comitato regionale a difesa degli ospedali «quello di Galzio è un atto di ordinaria amministrazione che il manager Rinaldo Tordera ha consentito, ma che non rientra nelle competenze del primario. Anche l’assessore alla sanità Silvio Paolucci che ha annunciato la chiusura di due reparti di Neurochirurgia, quelle di Avezzano e Chieti», afferma il presidente del comitato, Rita Tabacco, «in questo momento non può prendere decisioni sulla sanità, ma le sue dichiarazioni sono solo enunciazioni di principio. Soltanto Luciano D’Alfonso può decidere in merito e partecipare ai tavoli».

Pietro Guida

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