Niente posti letto per gli studenti

Il rettore: 8.000 i ragazzi costretti ogni giorno a viaggi massacranti

L’AQUILA. Ottomila studenti. Tanti sono gli universitari fuori sede costretti - per mancanza di posti letto - a faticosi viaggi quotidiani che rendono difficile, se non impossibile, la frequenza costante alle lezioni e all’attività dell’ateneo.
Una situazione che rischia di vanificare gli sforzi fin qui compiuti per riportare all’Aquila gran parte di quei 23 mila studenti iscritti all’anno accademico 2008-2009.
«Ora abbiamo circa 20 mila studenti» spiega il rettore Ferdinando di Orio.«Un traguardo insperato che smentisce le previsioni pessimistiche formulate dopo il terremoto da chi evidentemente avrebbe preferito il trasferimento delle nostre sedi universitarie in altre città».

POSTI DISPONIBILI.
«Abbiamo lavorato molto per ottenere questo risultato» aggiunge di Orio «ma la situazione sta diventando esplosiva. I nostri studenti - dopo mesi di sacrifici - devono poter avere un alloggio. Gli unici posti letto attualmente disponibili sono quelli che noi siamo riusciti a recuperare nel complesso ex Reiss Romoli, a Coppito. Si tratta di 292 posti, 80 dei quali recuperati da poco, che abbiamo messo a disposizione dell’Azienda per il diritto agli studi universitari (Adsu) e assegnati con un bando. Poi ci sono i cento posti letto della Casa dello studente realizzata a Coppito dalla Regione Lombardia. Però, la gestione di quella struttura è stata affidata alla Curia».

LA CASERMA CAMPOMIZZI.
Il rettore ricorda poi i locali che già il 31 dicembre scorso dovevano essere disponibili alla caserma Campomizzi. Una scadenza prima slittata al 15 febbraio ed ora rinviata di altri 10 giorni per consentire la ricollocazione in strutture alternative degli sfollati ancora ospitati in quella caserma. 420 i posti letto (per l’Adsu) riservati agli studenti. Ma l’operazione sta incontrando qualche problema. Tanto da spingere la struttura commmissariale per la ricostruzione e la Protezione civile a fornire rassicurazioni pubbliche agli sfollati.

LE RASSICURAZIONI.
«Si tratta di un’operazione che non lascerà nessun titolare di diritti privo dell’assistenza dovuta alle popolazioni terremotate e che» si legge in un comunicato della struttura commissariale «è finalizata anche a verificare l’effettivo possesso, da parte degli attuali ospiti della Campomizzi, dei requisiti necessari per poter continuare ad avere assistenza».

«Nei prossimi giorni» aggiunge Massimo Cialente, sindaco dell’Aquila e vice commissario per la ricostruzione, «provvederemo a liberare la caserma Campomizzi assicurando, comunque, a tutti i cittadini una sistemazione alternativa in strutture alberghiere dell’Aquila o all’interno della Scuola della Finanza. Sono certo che avremo la comprensione e la collaborazione di questi cittadini, poiché sono convinto che condividono con l’intera città l’importanza strategica fondamentale che riveste la nostra università ai fini dello sviluppo culturale, tecnologico ed economico».
Dnque, a breve, l’Adsu dovrebbe poter disporre anche dei fatidici posti letto della Campomizzi. Ma il trasloco degli sfollati, nonostante le rassicurazioni e gli inviti alla collaborazione, sta suscitando polemiche e proteste.

LA CASA DELLO STUDENTE.
L’utilizzo della caserma darà una boccata d’ossigeno all’Università e ai suoi studenti-pendolari.
Ma il rettore attende risposte «sui 16 milioni di euro che il ministro Mariastella Gelmini aveva garantito per la realizzazione di una nuova casa dello studente. Vorremmo capire» dice «dove sono finiti quei soldi, visto che qui nulla si sta programmando. Sappiamo che Teramo avrà presto una Casa dello studente. È una notizia decisamente positiva, ma L’Aquila ha un’urgenza che altri fortunatamente non conoscono». Da qui l’iniziativa di scrivere al ministro e al commissario per la ricostruzione Gianni Chiodi per sollecitare quel finanziamento per la nuova casa dello studente.

IL PROJECT FINANCING.
Congelata, per ora, la realizzazione, in project financing, di un campus con 500 posti letto a Casale Calore, su un terreno dell’università nei pressi dell’aeroporto di Preturo. «L’investimento complessivo è di circa 20 milioni di euro» dice il rettore. «Il progetto, che è stato rivisto e corretto con la cancellazione delle parti destinate al commercio, è stato rinviato all’esame del Comune. Secondo le nostre previsioni, gli alloggi potrebbero essere realizzati in cinque mesi e gestiti per 25 anni dagli imprenditori. Poi la proprietà tornerà all’Ateneo. Una strada che ci consentirebbe di iniziare il prossimo anno accademico con maggiore serenità».

CASALE MARINANGELI.
Nulla, invece, sembra muoversi per la sistemazione e l’apertura della casa dello studente a Casale Marinangeli, di fronte all’ospedale di Coppito. Una struttura che potrebbe ospitare subito 80 ragazzi, mentre altri 40 posti letto potrebbero essere ricavati dalla rimodulazione del piano terra. Una situazione di stallo riconducibile, per l’Adsu, «a problemi di trasferimento della proprietà della struttura, oggi comunale».

CASE MOBILI.
Infine, le case mobili (Mar). Cento, di un pacchetto di 500 (le altre erano riservate agli sfollati con case B e C), quelle che il Comune avrebbe dovuto riservare agli universitari. Ma il progetto, per il quale erano già stanziati 40 milioni, sembra ormai bloccato anche perché troppo oneroso.