La nota dell’Asl

«Noi abbiamo valorizzato le capacità di Luana»

L’AQUILA. La direzione dell’Asl interviene sulla morte del chirurgo Luana Ricca, bollando come «infondate» le accuse del fratello della dottoressa. «Nel settembre scorso», dice il direttore del...

L’AQUILA. La direzione dell’Asl interviene sulla morte del chirurgo Luana Ricca, bollando come «infondate» le accuse del fratello della dottoressa.

«Nel settembre scorso», dice il direttore del dipartimento chirurgico Giovanni De Blasis, «vinto il concorso indetto dalla Asl, la dottoressa venne assunta come chirurgo, classificandosi al quinto posto della graduatoria e non al quarto, contrariamente a quanto affermato dal fratello. Al momento dell’assunzione, a tempo indeterminato, la Ricca, tra i posti disponibili, scelse quello di endoscopia dell’ospedale di Sulmona sebbene lei avesse espresso la preferenza per il reparto epato-bilio- pancreatico dell’Aquila dove, però, non vi erano posti disponibili. Appena si è reso vacante il posto all’Aquila, la dottoressa è stata assegnata al reparto aquilano epato-bilio-pancreatico per 24 delle 38 ore settimanali. Ciò in via provvisoria, non essendo ancora decorso il periodo di prova all’ospedale di Sulmona dove aveva preso servizio dopo l’assunzione. Da dicembre scorso la Ricca aveva cominciato a effettuare all’Aquila gli interventi chirurgici, secondo il suo auspicio, l’ultimo dei quali eseguito proprio alcune ore prima di mettere fine alla sua vita. Come risulta da questa ricostruzione», aggiunge De Blasis, «l’ Asl si è adoperata da subito per cercare la migliore soluzione possibile al fine di valorizzare le sue capacità professionali, peraltro notevoli e, soprattutto, per cercare di accontentarla, naturalmente nel rispetto delle norme e delle esigenze aziendali. La direzione Asl, nell’esprimere il più profondo cordoglio per la tragica scomparsa della professionista, intende con questo intervento ristabilire la corretta verità dei fatti».

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