Ospedale Pescina, raddoppiano i posti letto

L’assicurazione dal manager dell’Asl Tordera: «È salvo anche il punto di primo intervento»

PESCINA. Raddoppio dei posti letto dell’ospedale di comunità di Pescina, potenziamento della riabilitazione ambulatoriale (con un servizio aggiuntivo di 5 giorni a settimana), attivazione di un’attività ambulatoriale di chirurgia e, infine, conferma del punto di primo intervento h 24. Sono queste le iniziative messe in campo e i punti fermi ribaditi dall’Asl e illustrati ieri, nell’aula consiliare del Comune di Pescina, dalla direzione dell’azienda sanitaria agli amministratori regionali e locali. Erano presenti, tra gli altri, il manager Rinaldo Tordera, affiancato dal direttore sanitario aziendale Teresa Colizza, il consigliere regionale Maurizio Di Nicola e il sindaco Stefano Iulianella, insieme ad alcuni assessori e consiglieri comunali. Una delle novità più importanti, annunciate dall’Asl, è stata l’incremento dei posti letto dell’ospedale di comunità, che da 10 saranno portati a breve a 15 e, a settembre, a 20. L’Asl, inoltre, per rafforzare le prestazioni sul territorio, avvierà un’attività ambulatoriale di riabilitazione che andrà a integrare quella attualmente garantita. Uno sforzo supplementare che consisterà in un servizio aggiuntivo in modo da coprire 5 giorni a settimana, per 8 ore al dì, con l’assunzione di 4 fisioterapisti. Nell’ambito del pacchetto di misure anche l’attivazione di un’attività di chirurgia generale, che sarà svolta in regime ambulatoriale. Oltre a queste nuove iniziative, già messe a punto e che saranno avviate in tempi brevi, dal manager Tordera è arrivata la conferma del mantenimento del punto di primo intervento h 24 a Pescina. Una notizia salutata con parole di soddisfazione dal sindaco Iulianella, il quale, più in generale, ha espresso compiacimento per le azioni di potenziamento varate dall’Asl sul territorio. Da parte sua il manager dell’Asl, Tordera, ha tenuto a sottolineare l’importanza degli sforzi compiuti per alzare l’asticella dell’offerta sanitaria. «Si tratta», ha dichiarato, «di misure che mirano a migliorare quanto già viene assicurato nel territorio e che vanno nella direzione di fornire prestazioni in loco senza che il cittadino debba spostarsi altrove». «È opportuno», ha detto Di Nicola, «che alla struttura possa accedere un numero più ampio di utenti e non solo, come accade oggi, quelli i cui medici hanno aderito all’accordo con l’Asl che prevede lo svolgimento dell’attività all’interno dell’ospedale di comunità.

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