Passerotti: «Autodichiarazione per ottenere il bonus spesa» 

Il Comune mette a punto un programma, previsti circa 300 euro mensili per ogni famiglia in difficoltà L’ex sindaco Di Pangrazio: «Finanziamenti insufficienti, vanno allentati i vincoli di bilancio» 

AVEZZANO. Aiuti del governo ai nuovi poveri: il commissario prefettizio, Mauro Passerotti, d’intesa con i dirigenti, orienta la quota spettante al Comune, 289mila euro, alle famiglie finite in povertà per effetto dell’emergenza coronavirus.
Il tetto massimo degli aiuti mensili, viveri o assegno, modulato in base al nucleo familiare, è di 300 euro.
«Faremo un avviso pubblico», afferma Passerotti, «per consentire a chi è in difficoltà di fare domanda: un’autodichiarazione che certifica lo stato di indigenza per effetto del coronavirus». Con i contributi in arrivo dal governo, l’Ente potrà coprire i bisogni minimi di un migliaio di nuovi poveri per un mese. Se le richieste saranno di più il comune incrementerà i fondi con i risparmi delle mense scolastiche: 50mila euro. «Se le richieste superano quota mille», assicura Passerotti, «siamo pronti a incrementare il budget. Il nostro obiettivo è di sostenere chi è finito momentaneamente in difficoltà, nella speranza che l’emergenza finisca presto». I mini contributi, infatti, sono finalizzati solo verso i «nuovi poveri», che non beneficiano di forme di sostegno pubbliche di nessun genere. Esclusi, quindi, i percettori del reddito di cittadinanza, le famiglie già assistite dai servizi sociali del Comune, nonché le partite Iva e i titolari delle attività che avranno il bonus di 600 euro, sempre dello Stato. Nell’operazione pro-nuovi poveri l’Ente si avvarrà della collaborazione della Caritas diocesana e della Croce rossa italiana che operano nel terzo settore da anni.
ALLENTARE I VINCOLI. Nuovi fondi insufficienti per assistere vecchi e nuovi poveri. L’ex sindaco Gianni Di Pangrazio dirigente di lungo corso della finanza pubblica esorta il governo ad andare oltre, e ai burocrati di mettere da parte le formule dei tempi normali. «I fondi assegnati», dice Di Pangrazio, «sono una bazzecola. Non si può scaricare la responsabilità sui sindaci, che stanno in trincea, non hanno risorse, né possibilità di aumentarle e quest'anno non avranno entrate proprie”. In tempi eccezionali occorrono misure speciali. «È auspicabile», chiosa, «stoppare i vincoli di finanza pubblica, allentare i limiti sulla spesa e sospendere le procedure per l'approvvigionamento di beni e servizi. Le azioni del governo devono essere dirette a far arrivare ad horas i fondi a chi è disperato e non può lavorare da settimane. Non credo sia colpa del premier, ma della pretora di dirigenti che continuano a seguire procedure ordinarie: siamo in grande emergenza occorrono azioni straordinarie e una classe politica capace e autorevole, non improvvisatori».
COSÌ CELANO. Unione popolare esorta l’amministrazione Santilli ad agire in velocità per assegnare «gli aiuti previsti dal decreto del governo alla città: 95.896,91euro. «È bene partire subito», afferma Calvino Cotturone, «per garantire trasparenza, tempestività e risposte certe, indispensabili per la comunità».
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