Piano sanitario, due verità per l’ospedale di Sulmona

Il coordinamento “Mo’ bast” invita alla mobilitazione: «Tagli che ci penalizzano» Il sindaco Casini e Gerosolimo ottimisti: «Siamo nella rete emergenza-urgenza»

SULMONA. È mobilitazione sull’ospedale di Sulmona. Al grido di “Mo’ bast” il coordinamento dei comitato della Valle Peligna domani sarà presente all’Aquila nella sede del consiglio regionale per dire «no» al piano sanitario, ma soprattutto al riordino degli ospedali abruzzesi che classifica il Santissima Annunziata quale ospedale di base. Un «no» deciso a un piano che penalizzerebbe l’Abruzzo interno sia nei servizi sia nella qualità e che aprirebbe le porte a un ulteriore scadimento del servizio sanitario nelle aree interne. «Mentre in altre realtà sono stati fatti consigli straordinari a Sulmona, il sindaco ha deciso di no dando un calcio alla democrazia e agli interessi dei cittadini», ha spiegato nel suo intervento il responsabile del coordinamento dei comitati, Domenico Capaldo, «hanno voluto mettere il silenziatore, un bavaglio per non disturbare il manovratore. Questo è l’inizio di un percorso che continuerà fino a quando non riusciremo a raggiungere l’obiettivo che è quello di essere trattati come gli altri cittadini della regione».

Tra gli interventi più accesi quello di Bruno Di Masci, il quale ha messo in evidenza le contraddizioni dell’attuale sindaco, che in campagna elettorale si era scagliata contro il riordino degli ospedali abruzzesi definendolo come una sciagura. «Oggi noto con stupore che ha cambiato radicalmente giudizio facendo passare il declassamento di Sulmona per un successo raggiunto a cui dobbiamo plaudire. Ci dice che se la Regione non rispetterà i patti dovremo dare battaglia. Dico invece, che la battaglia bisogna farla adesso perché domani sarà troppo tardi. E dico che è la città che deve muoversi per salvaguardare i propri sacrosanti diritti».

In mattinata il sindaco Annamaria Casini e l’assessore regionale alle Aree interne Andrea Gerosolimo hanno illustrato nei dettagli quale sarà il nuovo volto dell’ospedale peligno alla luce della riforma sanitaria che molto probabilmente sarà varata ufficialmente giovedì. «Siamo riusciti a ottenere che Sulmona sia ospedale di base con deroga per alcuni servizi che non sono contemplati», ha spiegato il primo cittadino. Con la nuova classificazione l’ospedale di Sulmona, che oggi conta dieci Unità operative complesse, ne avrà esattamente la metà e sono Cardiologia (11 posti letto), Chirurgia (22), Ortopedia (24), Medicina generale (23), Lungodegenza (15). Queste cinque unità operative complesse avranno un primario e un proprio budget a disposizione.

«Il nostro obiettivo sarà quello di arrivare a ottenere la sesta unità operativa complessa con il reparto di Terapia intensiva e rianimazione», ha precisato l’assessore Gerosolimo. Undici saranno le Unità operative semplici: Ostetricia e ginecologia (16 posti letto), Pediatria (7), Neurologia (10), Terapia intensiva (8), Utic (8), Urologia (7), Reparto detenuti (2), Laboratorio analisi, Emodialisi, Pronto soccorso, Radiologia, Nefrologia, Oculistica, Medicina nucleare. Per la prima volta l’ospedale di Sulmona «è stato inserito nella rete emergenza-urgenza, per gli infartuati e per i pazienti colpiti da ictus».

Claudio Lattanzio

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