Piazza Risorgimento, per la fontana arrivati 20 progetti

L’iniziativa finanziata dalla Fondazione Carispaq La valutazione delle proposte affidata a una commissione

AVEZZANO. Sono 20 e arrivano da ogni parte d’Italia. Sono i progetti recapitati agli uffici comunali di piazza Castello, per il concorso di idee lanciato dall’amministrazione a guida del sindaco Gianni Di Pangrazio, per il rifacimento della fontana in piazza Risorgimento. Un'iniziativa che sarà finanziata con i fondi messi a disposizione dalla fondazione Carispaq. Per il primo dei tre progetti scelti è previsto un premio di 12 mila euro e due rimborsi spese di 4mila e 2mila euro per il secondo e il terzo. Le telefonate per avere maggiori informazioni sul concorso sono arrivate dai migliori studi di architettura e ingegneria del Paese, da Udine a Campobasso, ma il grosso è arrivato dalle Poste di Avezzano.

Architetti e ingegneri, per essere certi sui tempi, sono arrivati in città, per spedire i plichi. «Siamo entusiasti» commenta l’assessore alle attività produttive Gabriele De Angelis, «di aver raccolto un gran numero di progetti. Subito dopo la formazione della commissione che ne giudicherà la fattibilità, i progetti saranno esposti ai cittadini di Avezzano, che avranno così la possibilità di partecipare alla scelta». Il Comune di Avezzano, finora aveva già lanciato due concorsi di idee, circa 10 anni fa, uno per la pedonalizzazione del centro e l’altro per l’eliminazione del passaggio a livello su via Roma (progetti ancora non realizzati). Ma in nessuno dei due casi si è avuto lo stesso risultato. Ci furono una decina di domande, in entrambi i casi. Intanto l’altro giorno c’è stato un primo incontro tra l’architetto Mauro Mariani responsabile del servizio edilizia, l’ingegnere Francesco Bonanni dirigente del settore speciale per lo sviluppo del territorio e l’assessore De Angelis, per restringere la rosa di nomi che entreranno nella commissione. Come recita il bando, all’interno della commissione entrerà «un docente universitario, competente in materia di arte sacra, in qualità di presidente. Un direttore o dirigente del Ministero per i beni culturali. Un docente universitario competente in materia di progettazione architettonica e urbana, oppure un esperto nel campo delle art visive». E così, anche dopo le polemiche alimentate dall’Oordine degli architetti e quello degli ingegneri provinciale, è già stata inviata formale richiesta ai due ordini per offrire la loro preferenza sul terzo componente. Il presidente dovrebbe essere stato già individuato tra i nomi di spicco della chiesa esperti in arte sacra. (m.t.)

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