il caso dei risparmiatori aquilani

Pizzoli, gli oltre 1.500 in attesa non sono intenzionati a mollare

PIZZOLI. Il salvabanche, nel giro di una notte, ha mandato in fumo centinaia di migliaia di euro anche dei risparmiatori delle due filiali aquilane di Banca Etruria: una a Pizzoli, l’altra in viale...

PIZZOLI. Il salvabanche, nel giro di una notte, ha mandato in fumo centinaia di migliaia di euro anche dei risparmiatori delle due filiali aquilane di Banca Etruria: una a Pizzoli, l’altra in viale Corrado IV all’Aquila. Sono, infatti, almeno 1.500 i risparmiatori beffati nel solo istituto di credito di Pizzoli. Proprio l’istituto di credito del centro dell’Alta Valle dell’Aterno è diventato simbolo della brutta vicenda finanziaria. È uno degli sportelli più longevi nel territorio, punto di riferimento per la popolazione di un Comune che supera i tremila abitanti. Prima Banca popolare di Amatrice, poi banca di Amatrice-Basso Lazio, infine filiale di Banca Etruria. Un rapporto costante e di confidenza quello che si è venuto a creare tra la banca e i cittadini. La maggior parte dei risparmiatori che hanno affidato alla banca i risparmi di una vita in previsione “di un futuro sereno” sono pensionati, oppure giovani coppie, ma soprattutto artigiani e piccoli e medi imprenditori locali, che perdendo tutto rischiano ora di mettere in difficoltà le loro attività. Tante le proteste messe in atto dai risparmiatori di Pizzoli, che sin da subito si sono costituiti in comitato, il primo nato in Italia: il Comitato dei risparmiatori della Banca Etruria di Pizzoli, andando a manifestare a Roma, davanti al Parlamento, davanti alle sedi della Banca d’Italia e, infine, davanti alla sede dell’istituto di credito di Pizzoli, lo scorso 29 dicembre, col sostegno di “Noi con Salvini”.

«Non esistono risparmiatori meno beffati e più beffati di altri», ha detto il sindaco di Pizzoli Giovannino Anastasio. Il primo cittadino si è detto poco convinto che «non ci siano le condizioni affinché il problema si risolva nel migliore dei modi, in quanto i cittadini, per avere giustizia, dovranno aspettare le sentenze dei tribunali». La legge di Stabilità non accoglie le richieste dei vari comitati e partiti politici di istituire un fondo di 500 milioni per salvare tutti i risparmiatori e ci sarebbero disponibili per migliaia di risparmiatori soltanto 100 milioni.

Intanto i risparmiatori aquilani, oltre a un esposto alla Procura, hanno intenzione di percorrere la strada della causa civile. Quanto all’eventuale anticipo di indennizzo, per l’avvocato esperto di diritto finanziario e dei risparmiatori Vanna Pizzi, che affianca il comitato di Pizzoli e che ha fatto richiesta di sequestro cautelativo dei beni di Banca Etruria, «probabilmente tanti risparmiatori resteranno fuori da quest’iniziativa».

Marianna Gianforte

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