Progetti case E, proroga al 6 aprile

Chiodi annuncia un tetto agli incarichi per gli studi tecnici. Presentata la squadra della ricostruzione Controlli nei cantieri delle abitazioni B e C

L’AQUILA. Addio alla struttura verticistica e decisionale gestita da Guido Bertolaso. Con l’assetto bifrontale targato Chiodi-Cialente sarà dato più spazio alla concertazione. Se sarà meglio o peggio lo si vedrà col tempo. Il commissario e il vicecommissario per la ricostruzione hanno presentato ieri la nuova «squadra», articolata soprattutto in orizzontale e forse poco snella. Spostato al 6 aprile il termine per la consegna dei progetti relativi alle case E. Sarà posto un tetto anche al numero di incarichi da affidare agli studi tecnici per evitare rallentamenti.

LA STRUTTURA. Il commissario Gianni Chiodi, affiancato dal vicecommissario Massimo Cialente e dal responsabile dell’area comunicazione Carlo Gizzi (in sala anche l’assessore regionale alla Protezione civile, Daniela Stati) parla di struttura imperniata su tre pilastri: il Provveditorato alle opere pubbliche, la struttura tecnica di missione e la struttura di gestione delle emergenze (Sge) i cui componenti sono indicati nella tabella a lato.

TETTO INCARICHI. È allo studio una norma che fissi un tetto massimo di incarichi per gli studi tecnici professionali in relazione a progetti sulle case di tipo E (inagibili). «Per evitare che la ricostruzione pesante sia rallentata dai troppi incarichi presi da tecnici e imprese», sottolineano Chiodi e Cialente, «stiamo pensando a una norma che stabilisca un tetto per ogni azienda e ogni professionista». L’eccessivo numero di incarichi in mano ad alcuni professionisti è stata finora uno delle cause del mancato avvio della cosiddetta ricostruzione leggera. Da una stima emerge che sono 15mila nel cratere del terremoto e 10 mila all’Aquila gli interventi da fare per il recupero di immobili E danneggiati dal sisma. «Con queste cifre ci sarà lavoro per ditte di tutta l’Italia», hanno precisato.

CONTROLLI CANTIERI. Sei squadre di tecnici comunali stanno eseguendo controlli nei cantieri aperti per la ristrutturazione di condomini classificati B e C, i cui proprietari hanno ottenuto l’autorizzazione definitiva e l’ufficiale autorizzazione all’erogazione del finanziamento statale. «I lavori devono partire ed essere gestiti secondo le norme», dice Cialente. I lavori devono iniziare entro 7 giorni dopo l’autorizzazione definitiva e concludersi entro sei mesi per le B ed entro sette per le C.

I CONSORZI
. Circa la costituzione di consorzi obbligatori per la ricostruzione degli aggregati strutturali (più proprietari di abitazioni classificate in modo diverso) Chiodi ha invitato a «stare attenti perché ci sono in giro molti millantatori che non sono in grado di portare avanti alcuna ipotesi consortile».

I DUE DECRETI. Il commissario delegato Chiodi ha presentato i primi due decreti da lui firmati dopo il passaggio delle consegne dal commissario per l’emergenza, Guido Bertolaso. Il primo determina l’istituzione della struttura di gestione dell’emergenza, il secondo quello della struttura tecnica di missione, che sarà coordinata dall’architetto Gaetano Fontana, ex direttore generale dell’Ance (associazione nazionale costruttori edili). La struttura sarà composta da 30 unità, di cui 15 da enti pubblici e 15 con contratti a tempo determinato. I 15 esterni saranno persone da selezionare a cura di una commissione istituita dal ministero dell’Economia, «perché vogliamo che siano di eccellenza. Non è un bando pubblico, è un avviso per acquisire disponibilità a operare nella struttura sapendo che sarà un compito molto impegnativo». Le condizioni: limite di età (massimo 40 anni) e laurea col massimo dei voti.

L’ORDINANZA 3845. Firmata da Silvio Berlusconi il 29 gennaio è composta di 3 articoli: il primo attribuisce a Cialente anche la delega all’assistenza alla popolazione; il secondo prevede la disponibilità di 21 persone per l’assistenza; Il terzo fissa al 6 aprile il termine di scadenza per la presentazione dei progetti delle case E. «Termine provvisorio», osserva Cialente, «da sostituire con un termine definitivo e perentorio». Previsti due ulteriori organismi di indirizzo politico-strategico: la cabina delle istituzioni pubbliche (sindaci, Provincia e Anci) e una cabina degli agenti sociali (Camera di commercio, università, comitati cittadini).

LINEE GUIDA
. La presidente della Provincia dell’Aquila, Stefania Pezzopane, sostiene che «prima di approvare le linee guida è opportuno riaprire il confronto con Comuni, Provincia e Ordini professionali per definire una strategia, un modello per la ricostruzione: il commissario Chiodi è ancora in tempo per farlo. L’ordinanza n. 3833 sulla nuova gestione post terremoto affida importanti compiti di pianificazione alla Provincia dell’Aquila, che viene indicata anche come soggetto attuatore. Come viene specificato nell’articolo 2 del documento, i sindaci devono assicurare la pianificazione del territorio, sentito il presidente della Provincia e d’intesa con quest’ultimo». «Vanno chiarite e definite», ha aggiunto, «per esempio, alcune idee forza: ricostruire tutto dov’era e com’era, oppure, come ritengo più opportuno, ricostruire meglio di com’era, introducendo alcuni elementi d’eccellenza e di modernità nel tessuto dei centri storici? La ricostruzione deve diventare un’opportunità preziosa, per fare dell’Aquila e dei Comuni del cratere centri d’innovazione tecnologica. La vera scommessa per il futuro sarà quella di conciliare storia e tradizione del territorio con la moderna tecnologia e con le forme della moderna architettura».