Raid punitivo in un bar di Sulmona

Con spranghe e bastoni dieci rom picchiano e feriscono due giovani

SULMONA. Sono scesi dalle auto con spranghe e bastoni mettendo a soqquadro un bar e ferendo due clienti. Una "missione punitiva" quella messa in atto a Sulmona, poco dopo mezzogiorno, da una decina di rom nei confronti di un altro gruppo.

In pochi minuti, hanno trasformato in un inferno il locale che si trova a ridosso del centro storico, nei pressi di Porta Napoli, spaccando vetrine ed espositori. Sono stati picchiati e maltrattati anche due giovani poco più che 20enni, che si trovavano lì perché abituali frequentatori del bar. I due sono stati condotti in ospedale per fratture e traumi in tutto il corpo e ricoverati nel reparto di chirurgia con una prognosi di 30 giorni per entrambi. Subito dopo il raid, il gruppo di rom si è dato alla fuga facendo perdere le proprie tracce.

Sul posto è intervenuta la squadra anticrimine del commissariato e gli ispettori della scientifica per i necessari rilievi. Dai primi riscontri è emerso che si sarebbe trattato di una ritorsione legata a due episodi avvenuti nel fine settimana: il ferimento di due giovani, sabato sera, quando quattro ragazze si sono picchiate per futili motivi (due di loro di origine rom sono finite in ospedale con il naso fratturato e il viso sfigurato), e le minacce ricevute da un altro rom nella serata di domenica.

Nel pomeriggio, gli ispettori dell'anticrimine hanno provveduto ad ascoltare le testimonianze di chi si trovava presente al momento dell'irruzione dei rom e di quelli che erano nelle immediate vicinanze del bar. Attraverso le foto segnaletiche ma anche dalle impronte rilevate all'interno del locale e sui bastoni utilizzati dagli aggressori per ferire i giovani, la polizia è fiduciosa di poter arrivare a mettere le mani sui responsabili del fatto. Le accuse sono pesanti: lesioni pluriaggravate e danneggiamenti aggravati.

Al momento non sono previste misure cautelari per via della decorsa flagranza di reato. Provvedimenti che potrebbero scattare subito dopo la consegna della relazione da parte della polizia al procuratore Federico De Siervo.

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