Resort di lusso sul Gran Sasso: c’è l’appalto, lavori da settembre 

Così verrà ristrutturato l’albergo che fu prigione del Duce: 80 stanze, piscina e centro benessere Un anno e mezzo per completare l’intervento dopo un lungo periodo di abbandono e di polemiche 

L’AQUILA. Da prigione del Duce a resort di lusso con spa, piscina e 80 posti letto. Dopo un iter lungo e complesso, si scrive una nuova storia per l’albergo di Campo Imperatore, dove nel 1943 venne tenuto prigioniero Benito Mussolini. Situato a quota 2.200 metri, sul Gran Sasso, in stato di abbandono da diversi anni, verrà ristrutturato con 3,8 milioni di euro e il cantiere dovrebbe aprire entro il 15 settembre. Il Comune dell’Aquila ha infatti appaltato i lavori, che dureranno un anno e mezzo. Un’opera attesa, ritenuta determinante per il rilancio del turismo sulla montagna aquilana.
L’APPALTO
Il secondo progetto per il restauro dello storico albergo, completato con l’adeguamento sismico, è stato presentato a ottobre del 2021 e lo scorso maggio è stato approvato quello definitivo. Il bando di gara è stato aggiudicato alle imprese F.lli Di Nardo e S.V. Edil; il cantiere dovrebbe partire subito dopo la chiusura della stagione estiva, entro metà settembre. La durata stimata dell’intervento è di un anno e mezzo, per un importo totale pari a 3 milioni e 800mila euro, tra fondi Cipes e risorse comunali.
IL RESTYLING
Gli interventi riguarderanno il rinnovamento totale della parte impiantistica della struttura, l’abbattimento delle barriere architettoniche, il rifacimento delle coperture esterne, la realizzazione di un centro benessere con piscina interna, sauna e bagno turco, una sala lettura, un bar, spazi dedicati a servizi di pronto soccorso e nolo attrezzature sciistiche. L’albergo avrà una disponibilità ricettiva di ottanta posti letto complessivi. Insomma, si prevede un restyling completo della struttura, per renderla più moderna e accogliente, ma senza intaccare la storia dell’edificio. Si prevede di restaurare la hall di ingresso lasciando alcuni elementi come le pavimentazioni originali. Previsto anche il recupero della sala lettura, riaprendo le finestre che erano state tamponate. Punto focale al piano terreno saranno la spa e il centro benessere direttamente collegato alla piscina. L’obiettivo è realizzare un resort confortevole e lussuoso, a servizio anche della stazione sciistica di Campo Imperatore.
PARLA IL SINDACO
«Un progetto determinante per lo sviluppo del turismo sul Gran Sasso», dice il sindaco Pierluigi Biondi, «e soprattutto essenziale per ridare slancio a una struttura che versa in stato di abbandono e senza gestione da troppo tempo. La ristrutturazione dell’albergo di Campo Imperatore avrà una ricaduta importante sul territorio per il rilancio del turismo in alta quota che ha assunto caratteri di stagionalità tanto in inverno quanto in estate. L’obiettivo del progetto non è solo quello di realizzare un restauro architettonico che rispetti le caratteristiche storiche della struttura, ma anche quello di offrire servizi adeguati a viaggiatori e turisti sempre più numerosi che giungono sulla nostra montagna per viverne i paesaggi spettacolari che offre».
IL LUNGO ITER
L’albergo fino al 2016 era ancora aperto, nonostante necessitasse di opere di riqualificazione. In quell’anno venne siglata l’intesa tra il Comune, il Centro turistico del Gran Sasso, il ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti e il Provveditorato alle opere pubbliche. Nel 2018 era stato declassato a taverna per gli sciatori. Poi la chiusura definitiva. E il sopraggiungere del degrado, simboleggiato dall’immagine della facciata con la vernice scrostata. Il progetto di ristrutturazione, avviato dall’amministrazione Cialente, si era arenato tra rimodulazioni finanziarie e passaggi di incartamenti tra uffici. Solo nel 2020, il Comune, su input del Ctgs, ha deciso di riacquisire il procedimento dal Provveditorato alle opere pubbliche, per velocizzarne l’attuazione. Lo stanziamento iniziale di 3 milioni è lievitato di 800mila euro, perché sull’edificio non era stata fatta alcuna valutazione di vulnerabilità. È stato necessario indire una nuova conferenza dei servizi e chiedere ai vigili del fuoco una relazione di approvazione del piano antincendio. Nel frattempo, l’edificio si è allagato due volte, a causa della rottura dell’impianto idraulico, e lo scorso dicembre, in piena stagione invernale, la neve caduta in abbondanza ne ha addirittura invaso le stanze.
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