Edizione digitaleRiapre un altro pezzo del centro
Accessibili parte di via Fontesecco, San Domenico e Borgo Rivera.
L’AQUILA. Un altro ampio pezzo del centro storico è stato riaperto con una ordinanza del sindaco. Dalla zona rossa, sono stati esclusi un tratto di via Fontesecco, l’area dell’ex convento di San Domenico, la gran parte di Borgo Rivera e via dei Giardini alla villa comunale.
Il provvedimento è finalizzato a consentire l’accesso agli edifici agibili, o agibili con modesti provvedimenti (esiti A, B e C), nonché per l’ingresso libero alle ditte che intendono dare avvio dei lavori di riparazione.
«Questa operazione», ha dichiarato il sindaco Massimo Cialente, «è stata resa possibile grazie all’operato dei nostri uffici, alle ditte incaricate dalla municipalità di mettere in sicurezza gli edifici della città antica e ai vigili del fuoco. Un segnale importante, dopo la riapertura di piazza Duomo, di un tratto di corso Vittorio Emanuele, della zona di San Bernardino e di via XX settembre. Un ulteriore sintomo che la città intende riappropriarsi della sua storia, in particolare di quel cuore devastato dal sisma del 6 aprile».
«E’ bene sempre precisare questi aspetti», ha proseguito il sindaco del capoluogo abruzzese, «per ricordare che L’Aquila rimane una città fantasma, come l’ha definita il Censis, dove la tragedia di 9 mesi fa è tuttora tangibile nei tanti crolli che ancora sono ben visibili nel centro storico e in tanti quartieri e frazioni». Al momento, dopo l’ultimo provvedimento del sindaco, sono sei le area della zona rossa riaperte con la recente ordinanza.
Si tratta, in particolare, dell’area tra via Castello e la fontana luminosa comprendente anche alcune strade tra cui via dei Sali, via Santa Elisabetta e via Veneto; l’area tra la Fontana luminosa e viale Duca degli Abruzzi; l’area di San Domenico con esclusione dell’edificio destinato e chiesa e locali accessori; area Fontesecco, fino all’ingresso di Chiassetto degli Ortolani escluso; area villa comunale con via dei Giardini; area via XX Settembre, viale 25 Aprile, via Tancredi da Pentima: sarà riaperta l’intiera zona tra queste strade tranne le case lungo via Filomusi Guelfi, via De Nino, e il gruppo di edifici tra via Santo Spirito e Borgo Rivera.
Il provvedimento è finalizzato a consentire l’accesso agli edifici agibili, o agibili con modesti provvedimenti (esiti A, B e C), nonché per l’ingresso libero alle ditte che intendono dare avvio dei lavori di riparazione.
«Questa operazione», ha dichiarato il sindaco Massimo Cialente, «è stata resa possibile grazie all’operato dei nostri uffici, alle ditte incaricate dalla municipalità di mettere in sicurezza gli edifici della città antica e ai vigili del fuoco. Un segnale importante, dopo la riapertura di piazza Duomo, di un tratto di corso Vittorio Emanuele, della zona di San Bernardino e di via XX settembre. Un ulteriore sintomo che la città intende riappropriarsi della sua storia, in particolare di quel cuore devastato dal sisma del 6 aprile».
«E’ bene sempre precisare questi aspetti», ha proseguito il sindaco del capoluogo abruzzese, «per ricordare che L’Aquila rimane una città fantasma, come l’ha definita il Censis, dove la tragedia di 9 mesi fa è tuttora tangibile nei tanti crolli che ancora sono ben visibili nel centro storico e in tanti quartieri e frazioni». Al momento, dopo l’ultimo provvedimento del sindaco, sono sei le area della zona rossa riaperte con la recente ordinanza.
Si tratta, in particolare, dell’area tra via Castello e la fontana luminosa comprendente anche alcune strade tra cui via dei Sali, via Santa Elisabetta e via Veneto; l’area tra la Fontana luminosa e viale Duca degli Abruzzi; l’area di San Domenico con esclusione dell’edificio destinato e chiesa e locali accessori; area Fontesecco, fino all’ingresso di Chiassetto degli Ortolani escluso; area villa comunale con via dei Giardini; area via XX Settembre, viale 25 Aprile, via Tancredi da Pentima: sarà riaperta l’intiera zona tra queste strade tranne le case lungo via Filomusi Guelfi, via De Nino, e il gruppo di edifici tra via Santo Spirito e Borgo Rivera.