Riaprire in centro Venti milioni per 400 beneficiari

Il meccanismo dei finanziamenti per le attività produttive svelato nel corso del convegno su start up e innovazione

L’AQUILA. Slitta la pubblicazione del bando “Fare centro”. Il Cipe ha vistato martedì scorso la delibera che stanzia venti milioni di euro, nella prima tranche, per la riapertura delle attività produttive nei centri storici del cratere sismico del 2009.

Ma ci vorranno altri trenta giorni di tempo per arrivare alla pubblicazione del provvedimento sulla Gazzetta ufficiale. Soltanto allora potranno essere presentate le domande per poter ottenere l’accesso ai finanziamenti. I tempi dell’intervento sono stati dettati da Antonio Mancini, componente della segreteria dell’assessorato regionale alle Attività produttive, durante il corso di formazione per giornalisti “Start up, meet up”, che si è tenuto nella mattinata di ieri, nella sede dell’Ance.

“Comunicare e innovare l’eccellenza per sconfiggere gli stereotipi”, questo il tema trattato. «Il mondo delle start up e dell’innovazione», ha evidenziato nel corso del suo intervento il saggista Salvatore Santangelo, «ha bisogno di luoghi fisici di sperimentazione: gli incubatori di impresa, dove un’azienda non pienamente sviluppata ha la possibilità di crescere e farsi conoscere sul mercato».

Un concetto, questo, in linea con il presupposto secondo cui «un’impresa, un’idea, un progetto che non vengono comunicati all’esterno, non hanno futuro».

Tra le sperimentazioni, “Fare centro” «che nasce», ha spiegato Mancini, «dalla necessità di rivitalizzare i centri storici colpiti dal sisma del 2009».

I venti milioni di euro, disponibili nella prima fase del programma che verrà rifinanziato annualmente, copriranno circa 400 richieste, con una media di finanziamento pari a 50mila euro a beneficiario. Fondi destinati, in particolare, a nuovi investimenti e alla gestione dell’attività.

«Sono tre i filoni principali», ha ricordato Mancini, «il primo dei quali riguarda le attività che operavano in centro storico al momento del sisma e che si sono ricollocate. Il secondo comparto riguarda le nuove aperture di negozi, attività artigianali e studi professionali. Infine, un intervento marginale è quello della riqualificazione urbana, come nel caso di viale della Croce Rossa».

Il finanziamento a fondo perduto può coprire fino al 70 per cento della spesa sostenuta, con una soglia minima di investimento pari a ventimila euro.

Quanto ai dodici milioni di euro riservati al turismo, su 250 progetti presentati finora ne sono stati finanziati quattro. Quale esempio di innovazione e comunicazione, Andrea Risa, di Digital Borgo, ha presentato il progetto Acatron, che vede in prima linea il gruppo il Centro, Rete 8 e il Tecnopolo d’Abruzzo.

«Stiamo organizzando un evento nazionale, che si terrà nel mese di maggio all’Aquila», ha dichiarato Risa, «dedicato alle start up nel mondo del giornalismo e della comunicazione. Un week end dedicato all’innovazione e alla digitalizzazione. Il gruppo il Centro metterà a disposizione i propri asset per selezionare e promuovere le migliori idee sul mercato». (m.p.)

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