Ricostruzione, i dubbi dei sindaci sui soldi per le seconde case

Neppure l’incontro col capo di gabinetto del ministro Barca chiarisce la questione fondamentale Confermato il sì agli otto uffici comprensoriali che faranno capo alla doppia struttura centrale

L’AQUILA. Gli 8 uffici comprensoriali sì, i soldi per le seconde case no. Così si può sintetizzare l’incontro avuto ieri tra alcuni sindaci delle aree omogenee nella sala del consiglio comunale di Fossa, e Alfonso Celotto, capo di gabinetto del ministro per la Coesione territoriale.

L’incontro non ha fugato tutti i dubbi per gli amministratori sulle spine per le tre questioni rimaste aperte e ritenute cruciali per la ricostruzione dei piccolo borghi del cratere sismico: finanziamenti alle abitazioni non principali; costituzione degli 8 uffici territoriali; assunzioni di personale in grado di seguire la ricostruzione dei centri storici. I sindaci – presente il presidente della Commissione ricostruzione della Provincia e vicesindaco di Navelli Paolo Federico – hanno posto a Celotto le domande rimaste, finora, senza risposte. Il capo di gabinetto ha assicurato che «ogni area omogenea avrà il suo ufficio territoriale», 8 in tutto, sotto il coordinamento di uno dei due «uffici speciali» che sarà, a sua volta, controllato dal ministero per la Coesione territoriale. «Un grande riconoscimento al lavoro svolto dai sindaci delle aree omogenee», ha commentato il coordinatore e vicesindaco di Rocca di Mezzo, Emilio Nusca.

I dubbi restano, invece, sul fronte delle abitazioni non principali, perché c’è il nodo della copertura finanziaria. Per Nusca, però, «non tutto è perduto». «Bisogna ora quantificare le case e comunicare al governo la spesa necessaria per finanziare la ricostruzione delle case non principali», ha aggiunto. Quanto al personale che dovrà lavorare negli uffici comprensoriali, Celotto ha chiarito che il governo non intende tornare indietro sul concorso pubblico per l’assunzione di nuovo personale. I dipendenti con contratto co.co.co. che hanno lavorato nei comuni in questi tre anni, non sono garantiti.

«Ci sono aree che hanno bisogno di più personale», ha spiegato Nusca. «Per questo abbiamo proposto al governo che i dipendenti che servono in più li paghiamo noi, con un prelievo dal computo metrico dei progetti». Un’ipotesi tutta da verificare. Intanto i sindaci, nei prossimi giorni, continueranno a lavorare per la costituzione degli uffici. «L'intesa con Celotto è che si lavori subito sulla convenzione per la costituzione degli uffici», ha aggiunto il coordinatore delle aree omogenee, «in modo che quando chiuderà l'Ucr (l’ufficio che sostituisce la Struttura tecnica di missione, ndr) gli uffici comprensoriali saranno pronti». Dall’incontro il fronte dei sindaci è uscito diviso: una parte convinta di aver ottenuto il massimo, l’altra ancora incerta. I dubbi residui sono stati per qualche ora dimenticati con una cena dei sindaci a Poggio Picenze insieme a Celotto.

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