Rifiuti, appalti, G8 e ricostruzione le inchieste da Pescara all'Aquila

Nelle intercettazioni della procura anche gli affari per il G8, gli atti a Roma e Perugia

PESCARA. Sono partite dalle intercettazioni ascoltate dalla procura di Pescara le inchieste sul G8, sugli appalti per la ricostruzione dell'Aquila e su un termovalorizzatore da costruire a Celano sulle ceneri dell'ex zuccherificio. Le telefonate spiate, dall'ultimo piano del palazzo di giustizia, quello che di notte brilla per le finestre illuminate, sono state smistate alle altre procure: Perugia, Roma e L'Aquila. Dal pizzino della cena della cricca del G8 scoperta durante una perquisizione nella casa di Firenze di Fabio De Santis, al «film» per spartirsi la ricostruzione dell'Aquila dopo il terremoto, al «giocattolo» per bruciare «l'oro d'Abruzzo» e cioè i rifiuti. Sono questi i fuori programma che la procura ha incrociato durante le indagini avviate a Pescara: appalti truccati, fatture gonfiate e l'affare dell'immondizia che, per gli investigatori, attira anche personaggi legati al mafioso don Vito Ciancimino.

leggi anche: L'ingegner Carlo Aurelio Strassil L'Aquila, appalti per restauri scuole: assolti in 5 dal tribunale  La Procura ha fatto marcia indietro chiedendo di scagionare gli imputati. Nel mirino era finito l’ex Provveditore alle Opere pubbliche Guglielmi, assolti "perchè il fatto non sussiste" l'ingegner Strassil e i tecnici Genitti, Vecchiarelli e Di Giacomo


Ma, grazie alle intercettazioni, ci sono altri procedimenti aperti e coperti dal segreto istruttorio. L'Aquila è l'epicentro delle indagini su appalti pubblici partiti dopo il terremoto del 6 aprile 2009: citati nelle carte giudiziarie, ex politici abruzzesi che in passato hanno avuto una certa notorietà. Ma dagli atti spuntano anche personaggi di livello nazionale. «Spero», ha commentato il procuratore capo Nicola Trifuoggi durante un convegno all'Aquila, «che queste vicende scoperte attraverso le intercettazioni diventino presto note, notissime e lo diventino nel modo più pesante possibile come già accaduto in altri casi».

MARE-MONTI. L'ultima inchiesta aquilana si basa sulle intercettazioni carpite nell'indagine sulla Mare-Monti, una strada fantasma che, a Penne, non è stata neanche costruita ma ha dato il via a una serie di altri filoni giudiziari tra Perugia, Roma e Napoli. Per l'appalto vestino, sono finiti sotto inchiesta l'ex sindaco di Pescara Luciano D'Alfonso, gli imprenditori Carlo e Alfonso Toto, l'ingegnere Carlo Strassil e altri nove funzionari pubblici. Dall'indagine, coordinata dal pm Gennaro Varone, gli agenti del corpo forestale sono arrivati fino a De Santis, l'ex provveditore alle Opere pubbliche della Toscana: a casa di De Santis, i forestali hanno trovato un biglietto con una lista di nomi da invitare a una cena, compreso il premier Silvio Berlusconi. Dalle telefonate, poi, sono rimbalzati gli interessi per gli appalti del G8. Gli atti sono finiti a Roma e Perugia.

IL FILM. A cascata, l'inchiesta sulla Mare-Monti ha partorito anche un'indagine sulla ricostruzione dell'Aquila e ha svelato altre «risate» sul dolore dei morti. Ecco la telefonata captata il 16 luglio 2009, ad appena tre mesi e dieci giorni dal terremoto.
Interlocutore: «Come vanno le cose lì, eh so che proprio lì, si procede alla grande, in Abruzzo all'Aquila».
Strassil: «Ma sì, eh».
Interlocutore: (con fare ironico) «Eh, velocemente, in maniera proprio come dire?».
Strassil: «Un film».
Interlocutore: «Un film? Ma un film».
Strassil: (grasse risate)
Interlocutore: «Vabbe' ma è un film, però, voglio dire che insomma alla fine ce lo vediamo o non ce lo vediamo?».
Strassil: «Sì».
Interlocutore: «A novembre, 'sto film?».
Strassil: «Ma, sì sì».
Interlocutore: «Ce lo riusciamo a vedere?».
Strassil: «Qualche cosa vediamo».

SCUOLE. Tenendo sotto controllo sempre il telefono di Strassil - il 16 aprile 2009 l'ingegnere parla di «caricare di più» le consulenze - è scattata un'altra inchiesta sui certificati di agibilità delle scuole all'Aquila. Discutendo con la compagna, il 23 luglio 2009, Strassil rivela il modus operandi: «Mi so rivenduto un certificato di idoneità tecnica per le scuole, no? Eh, perché non c'è il tempo per fare tutti i progetti adeguati secondo normativa, ma non c'hanno il tempo neanche per fare i lavori, quindi, ci dev'essere la commissione che evidentemente rischiando...».

RIFIUTI. Un'informativa di 346 pagine, redatta dal sostituto commissario della squadra mobile Giancarlo Pavone e controfirmata dall'ex dirigente Nicola Zupo, è stata trasmessa alla procura di Avezzano: un capitolo del libro sui rifiuti intitolato «Oro d'Abruzzo», è dedicato all'affare dell'ex zuccherificio di Celano. Secondo il documento, gli stati maggiori del centrodestra, seduti nella Regione Abruzzo e in Parlamento, hanno premuto per realizzare un termovalorizzatore a Celano e un altro a Teramo. «Un dato di fatto», così la squadra mobile commenta l'interessamento della politica verso l'inceneritore da costruire tra via Trara, via Circonfucense e via comunale dello Zuccherificio. Ma esaminando le visure camerali e mescolando i nomi e i cognomi con i numeri di telefono, la squadra mobile è arrivata a sospettare il legame di una società con personaggi legati a Ciancimino.

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