Rincari A24-A25, urlo di rabbia dei sindaci 

Nazzarro: «Basta promesse». Giovedì prossimo manifestazione davanti al Senato. E lunedì 27 pronti a rallentare il traffico  

CARSOLI. Ripartiti da Roma martedì sera con un pugno di mosche, torneranno sotto a Palazzo Madama il 23 dicembre prossimo (giovedì). Stavolta, però, faranno la voce grossa e sfileranno in segno di protesta. Lo hanno deciso i cento sindaci di Abruzzo e Lazio che non mollano davanti al muro che si è alzato a Villa Patrizi di fronte alle richieste di bloccare i rincari previsti per i pedaggi delle autostrade A24-A25 dal primo gennaio 2022. Ma non finirà così. Perché se non ci saranno novità nella vertenza, lunedì 27 dicembre sarà organizzata una manifestazione in autostrada insieme a pendolari e autotrasportatori, con tanto di rallentamento del traffico.
«Saranno entrambe manifestazioni pacifiche e autorizzate», assicurano i sindaci, «ma sicuramente dai toni accesi e che potrebbero creare disagi alla viabilità».
Una presa di posizione dura, quella decisa nell’incontro di ieri a Carsoli, che arriva soprattutto alla luce dell’ennesimo inconcludente incontro al ministero delle Infrastrutture avvenuto martedì. I sindaci, capitanati dal primo cittadino di Carsoli, Velia Nazzarro, hanno ottenuto solo la promessa di un emendamento alla Legge di Bilancio che potrebbe far slittare il salasso dal primo gennaio 2022 al primo maggio. Qualcosa però non quadra. Non c’è una certezza al riguardo e comunque sia non è dato sapere se a maggio si tornerà ai rincari già previsti. I sindaci abruzzesi, che ieri si sono incontrati a Carsoli insieme al presidente della Provincia, Angelo Caruso, per fare il punto e organizzare la protesta, hanno scritto una lettera-appello a 70 tra deputati e senatori, di tutti i partiti (Pd, Cinque stelle, Fratelli d’Italia e Lega) eletti nei territori interessati. Hanno risposto in tre, forse quattro. Un tema che interessa poco la classe politica ma che in realtà potrebbe costare, a chi viaggia quotidianamente, circa 800 euro all’anno a famiglia. Un aumento che secondo i sindaci e gli automobilisti è ingiustificato. Negli ultimi 14 anni, infatti, le tariffe sono cresciute del 187% e i rincari previsti nel 2022 sarebbero, in un sol colpo, del 34,5 per cento. Come annunciato anche da Strada dei Parchi. La toppa messa dal ministero, cioè quella del posticipare a maggio i rincari, secondo i primi cittadini non è una soluzione ma significa rinviare il problema. «Abbiamo deciso di tornare a Roma, ma stavolta davanti al Senato, dove deve essere approvata la legge», ha spiegato il sindaco Nazzarro dopo l’incontro avvenuto ieri pomeriggio a Carsoli, «e chiederemo di essere ricevuti. Il 27, se nulla cambierà, con gli autotrasportatori e tutti i cittadini daremo vita a una manifestazione su un tratto autostradale. Faremo questo, sperando che qualcuno ci ascolti visto che finora i parlamentari sono rimasti sordi ai nostri appelli».
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