Rischio frana, esposto dei residenti di via Turati

Dopo sette anni si attendono ancora i lavori per la messa in sicurezza dell’area Gli abitanti: il costone potrebbe venir giù trascinando le case e la scuola Serafini
SULMONA. Sette lunghi anni in attesa che il Comune intervenga per mettere in sicurezza le loro case. Stufi di aspettare e convinti che in tutti i momenti possa accadere l’irreparabile, hanno deciso di recarsi in tribunale per esporre le loro preoccupazioni e denunciare la grave situazione con cui convivono tutti i giorni.
Sono i residenti di via Turati che, visto l’immobilismo del Comune, hanno deciso di passare alle vie di fatto chiedendo al procuratore Giuseppe Bellelli di disporre gli opportuni accertamenti sul caso. I residenti hanno anche chiesto al procuratore di valutare gli eventuali profili di illiceità penale della vicenda e, se dovessero emergere, di procedere nei confronti dei responsabili.
Tutto è iniziato nel 2009 con la famosa frana della circonvallazione orientale, movimento franoso che interessò tutta l’area che sovrasta il parcheggio di via Iapasseri dove si affacciano l’isolato di via Turati e la scuola media Panfilo Serafini. A seguito dei rilievi eseguiti nel corso della frana, i tecnici del Comune di Sulmona decisero di transennare il costone senza, però, effettuare alcun intervento di messa in sicurezza. Ma già da subito, il costone di via Turati ha iniziato a cedere con un progressivo abbassamento del livello stradale, tanto che anche le case si sono mosse verso valle: cardini dei cancelli delle abitazioni spostati, asfalto della strada e muri di cinta lesionati.
«Ad oggi nessuno intervento è stato effettuato dal Comune», scrivono nell’esposto i residenti, «e noi – così come gli studenti della scuola Serafini che confina con le nostre case – ci troviamo a convivere ogni giorno con questo pericolo. Non osiamo immaginare cosa potrebbe succedere se il costone all’improvviso franasse portandosi dietro case e scuola». Dal Comune affermano che la situazione si potrebbe sistemare già da domani, ma che hanno le mani legate. «I soldi ci sono perché ci è stato assegnato un finanziamento di 500mila euro per mettere in sicurezza la zona ed eliminare il rischio idrogeologico», afferma l’assessore ai Lavori pubblici Stefano Goti. «Il progetto è pronto e il cantiere potrebbe aprire già domani. Ma manca l’assenso della Regione e del ministero delle Infrastrutture. Cosa che blocca l’avvio dei lavori».
Claudio Lattanzio
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